Kidding – Stagione 2: recensione dei primi episodi della serie Sky

Jeff Piccirillo ha molti problemi da risolvere, e una matassa di segreti e bugie che ne sta condizionando l'esistenza. Riuscirà a voltare pagina, o resterà per sempre imbrigliato nel magico universo di Mr. Pickles?

Il mondo di Mr. Pickles è tutt’altro che fantastico: si è appena separato dalla moglie, è reduce da un lutto che ne ha stravolto l’esistenza e ha un’indole malinconica totalmente agli antipodi rispetto al carattere del suo fortunato personaggio televisivo. Nella prima stagione di Kidding abbiamo imparato a conoscerne la lunatica follia, benissimo incarnata da un Jim Carrey estremamente ispirato, in grado di reggere sulle sue spalle – nonostante le varie sottotrame – tutto il peso della serie TV Showtime.

In effetti, fin dal suo annuncio, il ritorno della coppia Carrey – Michel Gondry (qui produttore esecutivo e regista di alcuni episodi) a distanza di più di 10 anni da Se mi lasci ti cancello aveva inevitabilmente alzato l’asticella delle aspettative, e Kidding si è dimostrato – piaccia o meno il suo stile anomalo, in equilibrio tra commedia, grottesco e tragedia – un unicum all’interno del panorama televisivo contemporaneo. Una proposta tanto impegnativa quanto stimolante e foriera di quesiti filosofici ed esistenziali.

Kidding – Stagione 2: Pupazzi senza gloria

Kidding - Stagione 2 - Cinematographe.itNell’incipit della seconda stagione ritroviamo il protagonista Jeff dove lo avevamo lasciato: fuori dalla casa della sua ex moglie Jill, alle prese con un enorme danno e più in generale con un terribile intrico di bugie e segreti dal quale sembra ormai impossibile uscire indenne. Sono tutte conseguenze della sconvolgente perdita che ha devastato la sua vita, la morte di uno dei suoi due figli a causa di un incidente d’auto. Jeff si dimostra totalmente incapace di elaborare il trauma o, per meglio dire, lo fa a modo suo: abbandonandosi qua e là a degli episodi di violenza e rabbia o rifugiandosi nel suo mondo di fantasia.

Con quel microcosmo colorato e “sicuro” lui e la sua famiglia ci sanno fare molto bene: Jeff lo vive come una realtà parallela, sdoppiando di fatto la sua personalità; la sorella Deirdre costruisce i pupazzi dello show e sembra riuscire ad affrontare i problemi che la affliggono solo nascondendosi dietro di essi; e il padre Sebastian tira le fila della situazione come meglio crede o come meglio può, memore di quanto quell’universo privo di pericoli sia stato fondamentale per la crescita dei due figli, quando la madre se ne andò senza fare più ritorno.

Come risalire la cascata (e vivere felici)

Kidding - Stagione 2 - Cinematographe.itD’altronde, come ricorda lo stesso Sebastian Piccirillo, “è Jeff che deve guarire, Mr. Pickles sta molto bene”: il cuore pulsante della seconda stagione sembra quindi la volontà del personaggio principale di risalire la corrente della sua vita. A partire dal rapporto con Peter, il nuovo compagno della ex moglie, che giungerà a una svolta grazie ad uno sketch musicale (ambientato nel mondo di Mr. Pickles) tanto bizzarro quanto fondamentale per il prosieguo della storia. Un momento catartico che porta – metaforicamente e non – ad un risveglio imprevedibile, preludio di nuovo scossoni emotivi e lavorativi.

Per aiutare lo spettatore a meglio comprendere la psicologia di Jeff e il suo modo di agire e reagire alle sfide, Kidding nei primi due episodi della season two opta intelligentemente anche per un montaggio parallelo che ci mostra alcuni suoi momenti genuinamente felici: su tutti, il giorno del matrimonio e quello della nascita dei due gemelli. Tra quello che succede nel mondo reale e quello che succede nel mondo fantastico nella mente di Jeff, si arriva allo stesso punto finale: Jeff deve crescere. Occorre sfondare le pareti della sua dorata prigione, prima che le cascate immaginarie di Pickleberry Falls, i pupazzi parlanti e la finzione di cui è circondato prendano il sopravvento.

Regia - 4.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.8