Il premio del destino – Stagione 2: recensione della serie Apple TV+

Lo show migliora nella stagione 2 e conserva una dose di mistero.

Sulla melodia di When Two Worlds Collide il giovanissimo personaggio interpretato da Sammy Fourlas entra in un locale, e con un arguto discorsetto prova a giocarsi una bevuta di birra cercando di impietosire Hana. Inizia così la seconda stagione de Il premio del destino, con una fallacia ad misericordiam, la voce di Jim Reeves e un adolescente insofferente e rivoluzionario. E promette bene la serie comedy creata da David West Read e interpretata da un cast corale guidato da Chris O’Dowd. Il premio del destino 2, composto da 10 episodi, debutta il 24 aprile su Apple TV+ con le prime tre puntate seguite da un nuovo episodio settimanale, ogni mercoledì, fino al 12 giugno. Il pubblico ricorderà che nel finale della prima stagione l’onnisciente macchina Morpho aveva mostrato la domanda : “sei pronto per la prossima fase?”. E noi che abbiamo guardato tutta la seconda stagione, non appena è stata disponibile per la critica, possiamo svelarvi che sarà davvero misteriosa, con un insieme di puntate più soddisfacenti e un cast fantastico.

Il premio del destino – Stagione 2: nei nuovi episodi Morpho prepara i personaggi a una misteriosa fase successiva

Il premio del destino; cinematographe.it

I fedelissimi dello spettacolo targato Apple TV+ non saranno sorpresi nello scoprire che c’è ancora poco da conoscere, in termini di risposte concrete, sulla natura e gli obiettivi della macchina Morpho, che nella prima stagione la lasciato un bigliettino a chiunque la usasse con scritto il massimo delle proprie potenzialità, influenzando la vita degli abitanti della cittadina di Deerfield. Questa volta la posta in gioco si è alzata e, una volta che la macchina riprende a funzionare (in un modo che non spoileriamo), una nuova sensazione di meraviglia travolge la città. Morpho prepara i protagonisti a una misteriosa fase successiva, e di nuovo lo show segue i personaggi principali che conosciamo: la famiglia Hubbard, e le loro rispettive preoccupazioni per i “potenziali” loro assegnati: Dusty (Chris O’Dowd), la moglie di Dusty, Cass (Gabrielle Dennis) e la loro figlia adolescente Trina che attualmente sta uscendo con il fratello gemello del suo ex fidanzato morto. Torna naturalmente anche il personaggio di Giorgio (Josh Segarra) che nella seconda stagione ha al suo fianco finalmente Nat (Mary Holland).

Il premio del destino si avvale di un cast principale fantastico. Lo show migliora nella stagione 2 e conserva una dose di mistero

Lo show migliora nella stagione 2, conserva intatta una dose di mistero e purtroppo trattiene anche alcuni dei suoi principali difetti (un ritmo narrativo lento e personaggi secondari poco interessanti). Il mistero generale della macchina Morpho si muove lentamente mentre i pezzi del puzzle che ci vengono forniti sono spesso deludenti, come la “piaga” dei puntini blu di Morpho: una specie di codice segreto apparentemente innocuo che inizia ad apparire sul corpo dei personaggi, che ha una connessione con il theremin che Cass ha regalato a Dusty nel primo ciclo degli episodi dello show. Ciò nonostante, il livello successivo di Morpho rivela (e trattiene) molto più di un paio di parole scritte su un bigliettino. Svela qualcosa che ha a che fare con la visione, perché – come dice Cass a un certo punto – “things we need to see to move in a new direction”.

Il premio del destino – Stagione 2: valutazione e conclusione

Brillano nello show Sammy Fourlas, Josh Segarra e Mary Holland che sono assolutamente adorabili quando fanno le loro cose da nulla, quando fanno le loro sciocchezze ma non possono mai realizzare qualcosa di negativo! Il premio del destino 2 chiama in causa il pubblico, trascinandolo nel campo delle possibilità, nelle visioni di futuro, in una serie di domande che si contrappongono all’attualità. La seconda stagione non conquisterà molti nuovi fan, ma nonostante i suoi difetti, mostra maggior impegno nel provare qualcosa di diverso. Perché, poi, non dovremmo abbandonarci al sogno che là fuori ci sia qualcosa di più grande? Possiamo provare a scoprire da soli “what about the next stage for us?”, o perché no? Abbracciare lo spirito di Morpho e premere il pulsante play…

Leggi anche Josh Segarra e Chris O’Dowd su Il premio del destino 2: “recitare è dar fuoco alle idee”

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.9