Homeland – stagione 7: recensione della season premiere

Il pilot di Homeland 7 ci fa già capire la nuova storyline della stagione e conferma quanto la serie meriti di stare nella classifica delle serie tv più belle degli ultimi anni.

Homeland, la serie tv con protagonista Claire Danes, è tornata in Italia con la sua settima stagione sul canale Fox. Un ritorno che va a coincidere con la recente notizia che la serie tv si concluderà con la sua ottava stagione il prossimo anno.
La prima puntata di questa nuova stagione ha potuto presentare un quadro generale della situazione dei protagonisti dopo i fatti del finale della sesta stagione, preparando quindi il terreno per tutta una nuova storyline.

Homeland 7: una panoramica di 7 anni di serie TV

C’è una premessa fondamentale da fare per Homeland prima di vedere o discutere dei nuovi episodi, ossia che siamo di fronte ad una serie tv che è riuscita a mantenere una qualità narrativa molto alta nel corso di tutta la sua durata.
Stiamo assistendo a puntate molto diverse da quelle che abbiamo visto nei primi anni, con alcuni dei personaggi principali usciti di scena, Brody, Farah, Quinn in ultimo, con una storyline di base che è partita da indagini di antiterrosismo islamico della CIA sia in suolo americano che con le basi nei paesi arabi ed è arrivata a trattare l’antiterrorismo interno, quello contro la Russia, quello delle manomissioni informatiche, della disinformazione, tutti temi molto attuali che si sono anche allontanati dalla trama iniziale.
Nonostante questo la serie TV rimane ben solida, merito della protagonista – Carry – che, inutile negarlo, grazie alle capacità della sua attrice e della sua personalità così forte riesce a tenere in piedi tutta la trama. O meglio, regna letteralmente la scena con le sue intuizioni, il suo istinto così incontrollabile da diventare impulsività priva di senso del pericolo.

Homeland 7 CInematographe

Homeland 7: una season premier che prepara il terreno per una nuova storyline

Anche in questa prima puntata di apertura della settima stagione vediamo Carry alle prese con una nuova missione, questa volta portata avanti in via non ufficiale, perché la protagonista, dopo essere stata licenziata dalla Casa Bianca e dalla Presidente degli Stati Uniti in carica è disoccupata e, seguendo il suo istinto, cerca di dimostrare l’incapacità della nuova direzione e anche la malafede del capo dello staff.

Si delinea una Presidente degli Stati Uniti molto decisa nelle sue mosse, ma al tempo stesso anche inserita in un ambiente che non sembra ancora conoscere fino in fondo, in tutte le sue trappole e le tantissime possibilità di mosse false. Un personaggio che sembra piuttosto ambiguo, non potendo capire mai realmente cosa pensa, ma comunque con il  potenziale anche di poter tener testa ai due giganti, Carry e Saul.
Anche Saul è presente in questa season premier, con le sue sette vite, questa volta in carcere, arrestato proprio dalla Presidente e dal suo staff, ma in procinto di essere liberato in cambio, a quanto sembra, di prestare il suo servizio proprio per la Casa Bianca.

Tra complotti politici interni, scalate di potere, fake news e disinformazione, questa nuova stagione sembra già interpretare in modo eccelso la realtà di quello che succede nel mondo di oggi, con una Presidente che riprende i tratti di diverse personalità politiche internazionali di cui sentiamo tutti giorni le notizie ai telegiornali.

Una season premier di presentazioni che ha gettato le basi su quella che sarà l’intera stagione, promettendo lo stesso stile narrativo che in sette anni ha accompagnato la serie. Una partenza molto cauta, con puntate concentrate su molti dettagli di trama apparentemente di poco conto, ma poi fondamentali negli sviluppi del finale di stagione.
Homeland insegna che niente è di poco conto nel suo racconto, ogni personaggio introdotto, ogni storia, va ad alimentare se non la trama, la sottotrama o comunque la costruzione finale di un personaggio.

Una prima puntata di stagione che va a confermare le premesse generali su quando questa serie TV sia degna di stare nella classifica delle migliori degli ultimi anni.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2