Haunted – Stagione 3: recensione della docu-serie horror Netflix

La recensione dei nuovi episodi della docu-serie horror diretta da Jan Pavlacky. Sei storie per altrettanti capitoli per saziare l’appetito degli amanti dei sapori forti. Su Netflix dal 14 maggio.

Non c’è due senza tre verrebbe da dire, che nel caso della docu-serie horror antologica targata Netflix dal titolo Haunted si traduce nella terza stagione approdata sulla piattaforma statunitense lo scorso 14 maggio. Season, questa, che vista la fredda accoglienza degli abbonati e i commenti negativi degli addetti ai lavori nei confronti della precedente e della versione latinoamericana non era per nulla scontato venisse realizzata. A quanto pare però i risultati poco convincenti non hanno scoraggiato il regista Jan Pavlacky, gli sceneggiatori e la produzione nel decidere di mettere in cantiere e portare a termine dei nuovi episodi. In altre casi uno scarso gradimento da parte del pubblico, con conseguente calo delle visualizzazioni, sarebbe stato un deterrente sufficiente a convincere la distribuzione ad abbandonare la nave, ma non questa volta.

Nel terzo atto del franchise di Haunted la formula del format e il modus operandi restano invariati

Haunting - Stagione 3 cinematographe.it

Eccoci così a fare i conti con un nuovo capitolo del franchise composto da sei paragrafi (con durate variabili che vanno dai 35 ai 21 minuti) ambientati su suolo nordamericano. La formula e il modus operandi restano invariati, motivo per cui non è necessario entrare nel merito. Non viene, infatti, introdotta nessuna novità o variante sostanziale rispetto a uno scherma ormai ampiamente collaudato e codificato. Haunted 3 dunque non cambia di una virgola l’architettura che gli abbonati di Netflix conoscono ormai a memoria sin dalla stagione inaugurale datata 2018. Come da format veniamo a conoscenza delle spaventose vicende, tutte rigorosamente vere, dai diretti interessati, che a loro volta le raccontano ad amici e parenti riuniti per l’occasione sempre nello stesso salotto. Uomini e donne si cedono il testimone da un episodio all’altro, con ricostruzioni di fiction che materializzano sullo schermo aneddoti e ricordi, ma soprattutto raccapriccianti e terribili eventi che li hanno visti protagonisti.

Ce n’è per tutti i gusti e stomaci, con il livello di jump-scare, tensione ed efferatezza che sale e scende a seconda dell’episodio

Haunted - Stagione 3 cinematographe.it

Di volta in volta assistiamo a fenomeni inspiegabili e sovrannaturali, con topografie domestiche che da luoghi rassicuranti e ospitali ove rifugiarsi diventano trappole dalle quali fuggire. Anche in questa terza stagione lo spettatore potrà imbattersi nelle varie sfumature dell’horror attraverso plot che si rifanno a filoni differenti. Ce n’è per tutti i gusti e stomaci, con il livello di jump-scare, tensione ed efferatezza che sale e scende a seconda dell’episodio. In questa variegata galleria degli orrori, il fruitore avrà a disposizione l’intero campionario: possessioni demoniache, case infestate, spiriti in cerca di vendetta, streghe e rituali voodoo, gatti neri e creature sataniche, esorcismi e spiriti dell’Anticristo. Insomma non manca nulla all’appello.   

Anche stavolta si assiste a una discontinuità nella resa, con tre capitoli su sei che raggiungono la sufficienza

Haunting - Stagione 3 cinematographe.it

Nel caso delle serie antologiche raramente si riscontra un’omogeneità in termini qualitativi. C’è sempre un disequilibrio. Haunted 3, come le stagioni precedenti, non fa eccezione. Di conseguenza il giudizio finale è legato a una media aritmetica, con gli episodi più riusciti che fanno da contraltare a quelli più deboli. Anche stavolta si assiste a una discontinuità nella resa, con tre capitoli sui sei complessivi che raggiungono ampiamente la sufficienza. A dare qualche sussulto dopo una partenza decisamente sottotono ci pensa il secondo episodio dal titolo Perseguitato da Hanry, in cui una madre e i suoi figli affrontano una serie di eventi inquietanti dopo essersi trasferiti nella casa un tempo abitata da un magnate minerario dell’Ottocento. Un sussulto che non arriva tanto dalla classica ghost-story, ma dal verificarsi di un fuoriprogramma nell’ormai celebre salotto degli orrori, con la luce che va via all’improvviso mentre il protagonista chiamava in causa lo spirito di una defunta.

Haunted – Stagione 3: il terzo e quarto episodio fanno percorrere qualche brivido lungo la schiena

Haunted - Stagione 3 cinematographe.it

Poi dopo un terzo atto in cui si rivedono gli spettri della mediocrità si torna a sobbalzare con un quarto e quinto episodio di buona fattura, con la magia nera (in La strega dietro al muro) e le possessioni demoniache di animali domestici (Il gatto demone) che fanno percorrere qualche brivido lungo la schiena dello spettatore, prima che questo si conceda dei ripetuti sbadiglia nell’atto finale, senza alcun dubbio il punto più basso di questa terza stagione.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.3

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