Gudetama: Un nuovo viaggio – recensione della serie animata su Netflix

Gudetama: Un nuovo viaggio, su Netflix dal 13 dicembre 2022, è una serie animata divertente e per nulla superficiale con al centro della scena una coppia di fratelli diversi e irresistibili.

Serie animata ispirata ai personaggi della celebre azienda giapponese Sanrio, Gudetama: Un nuovo viaggio arriva su Netflix il 13 dicembre 2022 con dieci episodi della durata di (più o meno) dieci minuti ciascuno, per la regia di Motonori Sakakibara. La serie è composta da Yoichi Kato, responsabile della colonna sonora è Koji Endo. Protagonisti, una coppia di fratelli che più distanti per inclinazioni, carattere e destino è difficile trovarne. A doppiarli, per il Giappone, Shunsuke Takeuchi e Seiran Fukushima. I protagonisti li trovate qui sotto.

Gudetama: Un nuovo viaggio cinematographe.it recensione

Non si somigliano molto, adorabili comunque, parecchio diversi e sotto tanti punti di vista, anche se la matrice è comune. Il primo insegnamento di Gudetama: Un nuovo viaggio è appunto questo. Per funzionare bene occorre un particolare intreccio di condizioni, quel mix sfuggente e preziosissimo di inconciliabilità che si armonizzano. Gudetama e Shakipiyo hanno così poco in comune che finiscono per legarsi in maniera indissolubile l’uno all’altro.

Un uovo pigro e un pulcino irrefrenabile, la strana fratellanza alla base di Gudetama: Un nuovo viaggio

Gudetama: Un Nuovo viaggio cinematographe.it recensione

Gudetama (Shunsuke Takeuchi) non ha voglia di far niente, passerebbe la vita a poltrire se solo potesse, ma prima di sfoderare l’indice accusatore ricordate che parliamo di un uovo crudo. Il suo destino, prima o poi, è di finire nel piatto di qualcuno, fase A, per poi attraversarne in vari modi l’apparato digerente. Una volta accettata la scomoda realtà, al povero ovetto non resta altro che decidere come organizzare il tempo che gli resta prima del rendez-vous culinario. Gudetama sceglie la via della pigrizia; se in fondo al sentiero non c’è altro che l’oblio, meglio arrivarci riposati. Turbamenti esistenziali nel cuore di quella che, a conti fatti, è una serie per tutta la famiglia. Gudetama: Un nuovo viaggio è quanto di più trasversale, anagraficamente parlando, si possa immaginare. Per ottenere questo effetto ha bisogno di mescolare gli ingredienti con sapienza.

A questo, ma non solo, serve Shakipiyo (Seiran Fukushima). A differenza di Gudetama è pulcino, scoppia di energia, non sa cosa voglia dire arrendersi e interpreta la vita come una scoperta continua. Prende alla lettera il concetto di imprinting, forse troppo, scambiando qualunque cosa per sua madre. Dietro l’umorismo della situazione, che l’intelligente regia di Motonori Sakakibara dosa con senso della misura, si nascondono però un vuoto e un bisogno affettivo, entrambi da colmare a tutti i costi. Gudetama e Shakipiyo si conoscono nel retrobottega di un ristorante e si riconoscono immediatamente come fratelli. Per la verità fa tutto il pulcino; Gudetama sguazza nel suo buffo pantano fatto di inerzia morale, stanchezza a palate e uno smodato appetito per la salsa di soia, che per le uova in genere è una vera e propria droga.

Opposti che si attraggono, il pulcino entusiasta e l’uovo crudo disinteressato abbandonano la comfort zone culinaria per intraprendere un lungo viaggio alla scoperta di se stessi e del mondo che li circonda. L’approdo auspicabile è il ricongiungimento con la madre assente, magari (ri)scoprendo un nuovo senso della vita. Per la verità Shakipiyo ha le idee chiare già in partenza su cosa fare dei suoi giorni, è Gudetama che deve trovare un modo di reinventarsi. Viaggiando, guardando, imparando, il protagonista scopre che esistono molti tipi di uovo e molti tipi di cottura. Per tutti gli esiti sono due, il piatto o la data di scadenza. C’è modo e tempo di arrivarci, però. Prima, sottolinea Gudetama: Un nuovo viaggio, vale la pena di impiegare il proprio tempo nel modo più gratificante e vivo possibile. La fratellanza speciale di Shakipiyo e Gudetama serve a questo.

Una serie che intreccia psicologie, formati e atmosfere

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Gudetama: Un nuovo viaggio è una serie animata costruita sul principio della contaminazione. A cominciare proprio dalla definizione psicologica dei personaggi, l’accostamento di caratteri e filosofie inconciliabili. Ma non finisce qui, no. C’è una coerenza sotterranea alla storia e che molto ha a che fare con l’armonia tra gli opposti. Vale per l’alchimia tra Gudetama e Shakipiyo, gemelli diversi inesorabilmente attratti l’uno dall’altro, vale per la commistione di live/action e animazione digitale, animazione tra l’altro davvero pregevole. L’incastro dei due formati produce un ibrido elegante e fluido; la combinazione tra reale e digitale comunica una sensazione di realismo e di freschezza.

A un livello ancora superiore, la contaminazione riguarda i toni e le idee. Perché, certo, la serie è un prodotto modellato per stuzzicare il gusto e le aspettative di tutta la famiglia, con un occhio particolare al bisogno d’avventura dei più piccoli. La sinergia di calore umano, lacrime, risate e riflessioni esistenziali parla però anche a un pubblico più maturo e scava più in profondità. Quello che Gudetama e lo scoppiettante fratellino imparano, nel corso della storia, sono i fondamenti della condizione umana. L’amore, l’amicizia, il senso della casa e della famiglia, la valorizzazione dell’individualità, l’accettazione consapevole della fragilità dell’esistenza. La voglia di darsi da fare, comunque, di vivere al meglio ogni istante, anche se il finale è già scritto.

Temi impegnativi, ovviamente stemperati dal bagno caloroso e umoristico di una narrazione stoicamente rassegnata a prendere la vita com’è, senza aspettarsi l’impossibile ma lottando con tenacia, arrendendosi mai. Gudetama: Un nuovo viaggio, a volte citazionista, come quando prende in prestito stilemi e movenze del gangster movie e del noir urbano, con esiti spassosi, funziona soprattutto ogni volta che mette uno di fianco all’altro i personaggi e ne isola le differenze. L’attrito genera scintille, divertenti e oneste. Le controparti umane hanno meno brio, ma è inevitabile, i riflettori sono puntati altrove.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3

3.2

Tags: Netflix