Grease – Rise of the Pink Ladies: recensione del frizzante teen drama musicale

La serie prequel di Grease è il perfetto comfort show: rispettando le regole dei classici teen drama, racconta storie di riscatto e di empowerment femminile, il tutto condito da divertenti e colorati numeri musicali.

Dal 7 aprile 2023 si torna alla Rydell High School con la prima, entusiasmante, stagione di Grease- Rise of the Pink Ladies, serie prequel del cult del 1978 con protagonisti Olivia Newton-John e John Travolta, Grease.     
Il teen drama musicale – disponibile su Paramount+ – è ambientato quatto anni prima degli eventi narrati nel film originale e, come suggerisce il titolo, è incentrato sulla nascita dell’esclusivo club delle Pink Ladies – di cui faranno parte le iconiche Rizzo, Jan, Marty e Frenchy – attraverso il punto di vista di quattro intraprendenti adolescenti, che si ribellano alle regole conservatrici dell’ambiente accademico.

Aria di presidenziali alla Rydell High School  

grease rise of the pink ladies recensione - Cinematographe.it

In procinto di iniziare Grease: Rise of the Pink Ladies, non si può fare a meno di chiedersi come una serie televisiva con protagoniste quattro adolescenti negli anni ’50 possa riuscire a parlare alle nuove generazioni, mantenendo un rimo vivace e divertente. Dopotutto, le ragazze, in quegli anni, difficilmente avevano lo spazio di esprimersi al di fuori delle rigide regole tradizionali. La soluzione a questo dilemma lo ha trovato la showrunner della serie, Annabel Oakes, che con Grease: Rise of the Pink Ladies ha dato vita ad una sorta di piccolo universo parallelo in cui i rigidi e antiquati dettami patriarcali possono essere sfidati a suon di numeri musicali.  
In questo modo la serie è un interessante ponte tra la società “vecchio stile” e i problemi che le giovani donne si trovano ad attraversare ancora oggi: osservare ragazze che si comportano in modo imprevedibile e “poco femminile” per alcuni è ancora uno shock. Ma conosciamo più da vicino le quattro protagoniste di Grease: Rise of the Pink Ladies.

Rydell High School, 1954. Quattro studentesse, emarginate dallo staff scolastico e dai loro cosiddetti amici, uniscono le forze per cambiare la loro posizione sociale: Jane (Marisa Davila), la nuova arrivata – nonché sorella maggiore di Frenchy – etichettata immediatamente come ragazza facile a causa dei falsi pettegolezzi messi in giro dal suo (ex) ragazzo; Olivia (Cheyenne Isabel Wells), sedotta e ingannata dal suo professore; Nancy (Tricia Fukuhara), a disagio poiché più matura rispetto ai suoi coetanei; Cynthia (Ari Notartomaso), aspirante T-Birds ma esclusa in quanto ragazza.    
In che modo queste intraprendenti giovani donne intendono sfidare le antiquate regole dell’istituto? Semplice. Sostenendo la campagna elettorale di Jane come presidentessa degli studenti, in corsa contro il suo ex-fidanzato.

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Grease – Rise of the Pink Ladies: il perfetto comfort show tra nostalgia e numeri musicali

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Come osservato poc’anzi, Grease: Rise of the Pink Ladies tratta temi quali il razzismo, le disparità di genere, gli stereotipi, la sessualità, la solidarietà femminile, il tutto arricchito da divertenti e colorati numeri musicali. Similmente ad altri show narrati – e cantati – attraverso uno sguardo femminile, come Crazy Ex-Girlfriend e Lo straordinario mondo di Zoey, anche in questo caso ogni brano, ogni esibizione, ha la funzione di esprimere un particolare stato d’animo che uno dei personaggi principali sta attraversando. 
Ovviamente, essendo i numeri musicali non così snelli – a volte si prendono qualche minuto in più del necessario – probabilmente Grease: Rise of the Pink Ladies è adatto ad un pubblico che apprezza questa tipologia di racconto, o che quantomeno ben lo sopporta.

C’è da notare, inoltre, che a parte qualche richiamo ad alcuni personaggi storici di Grease, alle iconiche giacchette rosa delle Pink Ladies e agli indimenticabili chiodi dei T-Birds, la serie prequel ha poco a che vedere con il film originale. Lo show utilizza, più che altro, l’espediente della Rydell High School, per inserirsi all’interno del più scontato filone dei teen drama, mai davvero passato di moda, andando ad esplorare tutto il potenziale del mito delle Pink Ladies.        
Si potrebbe affermare, allora, che l’obiettivo della serie creata da Annabel Oakes sia duplice: da un lato ambisce a conquistare una buona fetta di pubblico – tra nostalgici del film originale e adolescenti curiosi – dall’altro intende attualizzare diversi temi  della società moralista americana degli anni Cinquanta, riuscendo lì dove Grease aveva fallito: le ragazze qui non cambiano loro stesse per compiacere i ragazzi, ma li sfidano in politica!

Grease – Rise of the Pink Ladies: conclusione e valutazione

Grease: Rise of the Pink Ladies, pur non essendo una serie rivoluzionaria, porta a temine il compito che, probabilmente, si era prefissata sin dall’inizio: intrattenere il pubblico più giovane, e non solo, attraverso storie di riscatto e di empowerment femminile, il tutto condito da divertenti e colorati numeri musicali. Peccato che la cadenza settimanale ponga un freno al binge watching: questa è una serie da gustare all at once!

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 2.5

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