Grace: recensione della miniserie Sky tratta dal romanzo di Peter James

Il tenente Grace e il sergente Branson uniscono le forze per risolvere alcuni casi di omicidio irrisolti, nelle ombrose lande del Sussex.

Peter James e John Simm sono, in modi tra loro diversi, due leggende per il pubblico britannico. Il primo, romanziere, ha una solida e affermata carriera come scrittore di libri gialli: trentacinque sono al momento i titoli pubblicati, e trentasette le lingue in cui vengono tradotti. Il suo stile è famoso per l’estrema accuratezza e la prosa chiara, e Roy Grace, protagonista della serie che lo ha reso autore bestseller e che l’ha consacrato alla fama internazionale, è stato da lui definito come un tipo “diverso dal cliché”.
Il secondo, invece, è un attore amato soprattutto per aver preso parte a serie tv rimaste impresse nella memoria collettiva, come Life On Mars, Doctor Who e Collateral. C’è aria di casa quando Simm appare sullo schermo, che si tratti di un dramma fantascientifico o di un poliziesco tout court. Il fatto di vedere riuniti i talenti di James e Simm nella miniserie Grace, disponibile nel catalogo Sky dal 21 dicembre, è uno di quei piccoli-grandi eventi che gli spettatori anglosassoni hanno atteso per lungo tempo.

Grace: un crime drama grigio, minaccioso e verosimile

Grace - Cinematographe.itQuando lo incontriamo per la prima volta, Roy Grace sta lavorando su casi irrisolti in un ufficio secondario e la sua reputazione ha subito una batosta dopo la sua ultima indagine, che ha avuto una pessima pubblicità quando la stampa ha scoperto che aveva chiesto aiuto a una medium. È il collega Branson a tirarlo fuori dal dimenticatoio, chiedendogli aiuto per il cold case di una persona scomparsa durante il suo addio al celibato. La prima stagione di Grace è strutturata così, in modo sobrio ed essenziale, in due diverse indagini riguardanti l’improvvisata coppia di detective.

Una storia poco appariscente, molto concreta e credibile; proprio come il suo protagonista, che in entrambe le situazioni sembra inizialmente coinvolto in una semplice corsa contro il tempo, salvo poi trovarsi di fronte ad un dedalo di false piste, complicazioni e anomalie. Ed è in particolar modo nel primo episodio, Una morte semplice, che si innestano efficacemente anche elementi della vita privata di Grace, la cui moglie Sandy è scomparsa nel nulla sei anni prima, senza più lasciare traccia. Da allora l’uomo vive nell’incertezza: la compagna è morta o è viva? Ha deciso di andarsene o è stata costretta?

Nel cuore dell’East Sussex, tra omicidi e meticolose indagini

Grace - Cinematographe.itLo showrunner Russell Lewis, già all’opera in un’altra serie poliziesca dalla connotazione simile a Grace, Endeavour, compie qui un interessante scarto prospettico: per quanto Grace sia empatico e umano, e sia quindi facile entrare in sintonia con lui e con la sua indole schiva, non rappresenta il nostro alter ego. Il compito di “controfigura” del pubblico spetta infatti al suo collega Branson, che reagisce con il maggior aplomb possibile alle idee più stravaganti del suo partner. Branson è scettico così come lo siamo noi, ma si fida ciecamente del compare riconoscendone i grandi meriti investigativi.

Grace è un prodotto solido, che non perde mai il senso della narrazione nonostante la durata extralarge degli episodi e che scopre senza fretta le sue carte. Una soluzione audace e controcorrente, da serie televisiva “classica” che non teme paragoni semplicemente perché non ha la necessità di confrontarsi con nessun altro. Anche la scelta dell’ambientazione risulta vincente, lontana com’è dalla grandeur londinese. Qua siamo in una zona più periferica, a Brighton, in un contesto più specifico e radicale. Una piccola realtà capace di generare mostri, da studiare ed esplorare con pazienza e dedizione.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

3.1

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