Foodie Love: recensione della serie spagnola su RaiPlay

Foodie Love è un piccolo capolavoro in otto episodi, disponibile su RaiPlay dallo scorso 14 febbraio, incomprensibilmente passato inosservato.

Distratti da un eccesso di offerta di contenuti a pagamento, abbiamo trascurato di far festa a un piccolo miracolo della serialità europea disponibile (gratis) su RaiPlay: si tratta di Foodie Love, serie in otto episodi, sorretta da una colonna sonora memorabile (si trova anche su Spotify, in versione playlist: ascoltare per credere), scritta e diretta magistralmente dalla regista catalana Isabel Coixet con protagonisti Laia Costa e Guillermo Pfening, interpreti di raro magnetismo di un lento avvicinamento amoroso tra due anime ferite. E affamate. 

Eh sì, è proprio la fame il perno intorno a cui ruota tutta la narrazione. Un uomo e una donna sui trenta (ma più verso i quaranta che verso i venti) sono un Lui e una Lei senza nome, un Lui e una Lei assediati dai fantasmi di un passato sentimentale frastagliato di ferite, professionisti – Lui un matematico in anno sabbatico; Lei un’editor che non ama l’autofiction – in una Barcellona in cui la cultura movideña della fine del secolo scorso ha lasciato un retaggio dolceamaro, indeciso tra la persistenza dello spirito gaudente e il ripiegamento struggente nella malinconia da miscela metropolitana di stordimento e alienazione. 

Foodie Love: in una Barcellona febbrile e stregata (ma non solo lì), un lui e una lei senza nome, grazie al cibo, s’avvicinano, si desiderano, si amano

Laia Costa e Guillermo Pfening sono i protagonisti di ‘Foodie Love’

Grazie a un’app d’incontri pensata per estimatori della cucina gourmet, i due protagonisti si concedono, titubanti, un primo appuntamento ‘gastronomico’, a cui seguono un secondo, un terzo e poi altri ancora, in un crescendo d’intimità che li costringe a prendere le misure del loro appetito e a interrogarne la vera natura.

La domanda che attraversa sotterranea Foodie Love è, infatti, proprio questa: di cosa Lui e Lei hanno veramente fame quando hanno fame? Forse si mangia più un menu che una pietanza e, forse, il modo in cui ci rivolgiamo al cibo è così pieno di aspettative proprio perché simbolizzato, proprio perché al cibo ricorriamo, più che per nutrirci, per confortarci per quel che non abbiamo, per appagarci di quel che non sappiamo chiedere al di fuori di noi. 

Foodie Love: un piccolo capolavoro di serialità europea disponibile su RaiPlay

Il racconto si sviluppa tra Barcellona, Roma, la Francia e il Giappone

La perfezione – e non è esagerato  – di questo gioiello di scrittura drammatica si rivela, in fondo, nella sua semplicità: racconta ‘solo’ una storia semplice d’innamoramento ma, in questa semplicità (apparente), pulsa un universo complesso e irripetibile di due solitudini che cercano il punto d’equilibrio tra distanza e fusione, si muove l’energia reale che circonda due esseri umani che annusano a lungo prima di addentare (e di addentarsi), si palpa l’autenticità del desiderio accidentato, tortuoso d’inciampi, che Lui e Lei provano reciprocamente, in un impasto di necessità e dolore. 

La capacità dei due attori – straordinari – di comunicare quel dolore che intimamente li comprime e opacizza il sentimento nascente non si irrigidisce mai nella posa, ma mantiene intatto il carattere di verità che rende Foodie Love un aggiornamento essenziale di quei frammenti di discorso amoroso che il cinema esistenzialista europeo continua a raccogliere. 

Foodie Love: una storia d’amore tra due trentenni assediati da insicurezze e fantasmi

Foodie Love è stata realizzata nel 2019 e distribuita in Italia lo scorso febbraio

La serie utilizza, allora, così spesso il monologo in voice-over non tanto per compensare un difetto nella costruzione dei dialoghi o per correggere (o integrare) narrativamente una mimesi deficitaria quanto per mostrare l’impossibilità strutturale di fare di due uno. I pensieri di Lui e quelli di Lei fluiscono liberamente, interrompendo lo scambio.

Nell’impostazione anti-idealizzante della rappresentazione, quei pensieri in flusso libero servono a mostrare che due sconosciuti, anche quando divengono amanti, anche quando conquistano la loro intimità, restano in fondo sconosciuti l’uno all’altra. Ogni sovrapposizione d’impressione appare, così, per quella che è: casuale.

Nell’amore il mistero di chi è quello sconosciuto che si ama e ugualmente di cosa sia quella cosa sconosciuta che ce lo fa amare non viene mai meno. L’amore è un sostare a lungo, spesso a disagio, nel non sapere e nel non capire. Foodie Love ce lo mostra e ci dice che ne vale la pena, in ogni caso. Per aver voglia non solo di mangiare qualcosa, ma di avere qualcosa da mangiare con qualcuno.

Regia - 5
Sceneggiatura - 5
Fotografia - 5
Recitazione - 5
Sonoro - 5
Emozione - 5

5

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