Extraordinary – Stagione 2: recensione della serie TV Disney+

Emma Moran colpisce ancora nel segno. La sceneggiatrice che prima di lavorare allo script dello spettacolo Disney+ ha fatto parte del gruppo di sviluppo Comedy Room della BBC, con l’uscita di Extraordinary 2 conferma il suo stile ingegnoso e brillantemente distintivo. I superpoteri di Carrie, Kash e Mr. Schizzo tornano in questo nuovo ciclo di episodi che mescola battute buone e inaspettate, con uno sviluppo complesso dei sui personaggi e un’esplorazione sfumata delle sfide della loro giovane età adulta, in uno spettacolo surreale dalle linee spezzate (in cui si cambia improvvisamente direzione).

Extraordinary – Stagione 2: mentre Jen inizia il viaggio nel subconscio, gli altri fanno spazio alle nuove versioni di sé

La storia prosegue con una fotografia che sceglie colori primari, forti e di grande impatto, e in montaggio alternato (con un linguaggio delle inquadrature che presceglie la camera fissa e l’uso del jump cut per rendere efficace la sensazione di salto in avanti – in questo caso creando una narrazione coerente con quanto accade nel plot al personaggio di Kash (Bilal Hasna) che nella nuova stagione può generare salti temporali in avanti e non controlla la cosa). Extraordinary 2 inizia con lo sblocco del loop temporale di questo personaggio. Nonostante i tentativi del giovane di riavvolgere il nastro del tempo per non farsi lasciare da una sempre più audace Carrie (Sofia Oxenham), la ragazza riesce a mollarlo. Intanto sbucano dal passato la moglie e il figlio di Mr. Schizzo (Luke Rollason), il mutaforma conosciuto nella prima stagione che per diversi anni è rimasto bloccato con l’aspetto di un gatto. Adesso Schizzo è il fidanzato stressato di Jen. Sono queste le principali sottotrame che arricchiscono la storia di fondo di Extraordinary ambientato in un mondo in cui tutti ottengono un superpotere quando compiono 18 anni, tranne Jen Regan (Máiréad Tyers), la venticinquenne che non ha ancora manifestato alcun tipo di abilità speciale. A tal proposito ha trascorso la maggior parte della prima stagione cercando di trovare un modo per permettersi una visita in una clinica speciale e in questo nuovo ciclo di episodi inizia il trattamento al centro “Discovery”. Qui viene seguita da un coach che la porta direttamente nel luogo che il suo subconscio rappresenta come la sua mente: una discarica di libri, dove ogni titolo sta ad indicare qualcosa che la giovane ha provato, fatto o pensato. Non sorprende che il suo viaggio abbia molto più a che fare con la sua crescita emotiva. Per citare Emerson: “ciò che ci sta alle spalle e ciò che ci sta di fronte sono ben poca cosa rispetto a ciò che è dentro di noi“.

Emma Moran scommette senza indugio sulla carta più importante. E vince.

Non a caso il pilot di Extraordinary 2 ha a che fare con il vuoto. L’ideatrice dello show scommette senza indugio sulla carta più importante. E vince. Ci porta prima fuori strada: sarà mica il vuoto nella stanza dei poter di Jen? No, sarebbe troppo banale. Si tratta di sbarazzarsi delle vecchie versioni di noi stessi che non ci appartengono più, di uno spazio nel quale gettare le versioni ormai datate di Carrie, di Cash, di Jen e di Schizzo. Una volta proteso il filo della speranza, la commedia funziona ancora meglio nella seconda stagione e guarda al futuro. Intelligentissima ed esilarante, grazie anche a un’esplorazione riconoscibile e genuinamente affascinante delle sfide e dei trionfi della giovane età adulta che espande con sicurezza sia il proprio mondo che la nostra comprensione dei personaggi, in modi ancora una volta inaspettati e complessi.

Intelligentissima ed esilarante, la seconda stagione della comedy inglese è ancora meglio della prima!

Prende essenzialmente tutto ciò che c’era di bello nella prima stagione e lo alza di livello, per approfondire le relazioni dei personaggi, ampliare la nostra comprensione del mondo in cui vivono e fornire un contesto a quelle che spesso possono sembrare scelte bizzarre o autodistruttive. Lo show ci appare più ricco che mai: dalla posta in gioco emotiva (più sfumata) a un numero più alto di personaggi secondari (non vorrete perdervi l’uomo che fa bonifici con il pensiero?). E, forse, la cosa essenziale è che non dimentica mai che la promessa di abilità straordinarie non è la vera ragione per cui le storie di supereroi sono così affascinanti. Nel folle universo di Extraordinary infatti le abilità speciali contano solo nella misura in cui ci dicono qualcosa di significativo sui personaggi che le possiedono. O, se invece alcuni non le hanno, ci raccontano storie fin troppo umane che fanno brillare questo show.

Extraordinary – Stagione 2: valutazione e conclusione

Extraordinary 2 si appoggia di più alla sua atmosfera d’insieme, offrendo a ogni protagonista il supporto di archi narrativi significativi e quindi un’opportunità di crescita. La rottura tra la migliore amica di Jen, Carrie, e il suo fidanzato Kash vede entrambi lavorare per capire chi sono senza l’altro e come coesistere come coinquilini. Per Carrie che riesce a comunicare con i morti, significa incanalare il pensiero di una serie di persone del passato per consigliarla su come essere una donna indipendente. Sofia Oxenham non è mai stata così bella prima, mentre Kash cerca di intraprendere azioni responsabili come trovare un lavoro o contribuire alle finanze domestiche. Le imbarazzanti negoziazioni tra i due alla Fifty Shades of Grey come l’istituzione di nuove regole per i coinquilini sono sia divertenti sia dolorosamente realistiche. Perché a volte l’amore finisce, ma non significa che anche la storia sia finita. Extraordinary, che resta pungente, con un pathos inaspettato ed efficacemente disarmante, sposta abilmente questi due ex in un nuovo territorio – attinente alla realtà dello spirito – che consente ai due giovani di evolversi, in uno spettacolo a sua volta mutante che sfugge a qualsiasi calcolo, il cui più grande superpotere è infatti il cuore.

Gli otto nuovi episodi di Extraordinary 2 sono disponibili su Disney+ dal 6 marzo 2024.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.8