Detective Conan: Zero’s Tea Time – recensione dell’anime Netflix

Zero's Tea Time è uno spin off del celebre anime tratto dal manga di Gosho Aoyama con protagonista uno dei personaggi principali di Detective Conan.

I numerosi personaggi che costellano l’universo narrativo di Detective Conan, manga di Gosho Aoyama trasposto in anime ormai nel lontano 1996, si ritagliano nella serie a fumetti tanto quanto in quella animata un ruolo decisamente non di rilievo rispetto al piccolo detective occhialuto che cerca di tornare adulto.

Detective Conan: Zero’s Tea Time è uno spin off della celebre serie che si concentra sulla figura di Rei Furuya, personaggio rilevante dalla tripla identità. Tratta dal manga spin off omonimo, una serie anime è stata realizzata dallo Studio TMS Enterteinmente e licenziata da Netflix: in patria si è conclusa con cadenza settimanale a maggio 2022, mentre in Italia i 6 episodi totali sono stati rilasciati in un’unica data. La serie è anche doppiata in italiano, accodandosi alla tendenza delle piattaforme streaming di adattare gli anime più importanti e celebri. 

Gioco di maschere e identità

Zero's Tea Time Cinematographe.it

Rei Furuya costruisce la struttura della serie attraverso le sue identità fittizie: da apprendista detective e lavoratore in una caffetteria, il Poirot Café, con lo pseudonimo di Toru Amuro ad agente di polizia fino a infiltrato sotto copertura in un’organizzazione. Tutti gli episodi, della durata media di una decina di minuti, sembrano muoversi su un’asse parallela che abbraccia le identità del protagonista, senza sbilanciarsi troppo su una o sull’altra, ma indagate necessariamente per restituire un profilo di Rei Furuya. Quello che questa serie spin off si impone è la trasparenza di un personaggio apparso già nella serie principale di Detective Conan, caratterizzato da numerose contraddizioni che se da una parte permettono di comprendere le intenzioni e gli obiettivi sottostanti le sue azioni, dall’altro lato non riescono a restituire un quadro completo della sua personalità, scissa inevitabilmente in figure speculari. 

Zero’s Tea Time: difficile scinderlo da Detective Conan

Zero's Tea Time Cinematographe.it

La serie non si impone per la sua spettacolarità, al contrario non mostra una costante andatura degna di nota, sebbene in alcuni episodi si adottino movimenti di macchina virtuali – come nelle scene clou di inseguimento – che destabilizzano momentaneamente lo spettatore con la loro vertiginosità, per riportarlo poi subito dopo ad una linearità narrativa ed estetica propria nel complesso dell’anime di Detective Conan. Con questo, inoltre, anche Zero’s Tea Time sembra condividere molte scelte sceniche, che fungono da ponte necessario e doveroso nel complesso: dal character design che si allinea a quello del mangaka Gosho Aoyama – supervisore anche del progetto anime dello spin off della sua opera originale – al mantenimento, come nella serie principale, della silhouette nera per identificare i malviventi. Tutto questo porta la mini serie anime ad essere non solo allineata al prodotto originale, ma a costituirsi come una costola afferente che non permette di considerare Zero’s Tea Time come un prodotto a sé stante, ma semplicemente come un completamento – neanche troppo entusiasmante – di Detective Conan. 

La serie, dunque, sembra essere per certi versi uno slice life action, dove all’azione vera e propria si combina la vita quotidiana di Rei Furuya, e in particolare la sua identità come Toru Amuro, caratterizzata principalmente dalla sua attività presso il Café Poirot e il suo apprendistato come detective, allievo di Goro Mori, noto a chi segue la serie originale come la il padre di Ran e la spalla di Conan. 

Zero's Tea Time Cinematographe.it

Nel complesso Zero’s Tea Time è una serie godibile nella sua interezza per la sua brevità e compattezza e per la sua natura come spin off anche da chi non conosce la serie originale, sebbene sia sicuramente molto più apprezzata da chi conosce bene Detective Conan.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5

Tags: Netflix