Cyberpunk Edgerunners: recensione dell’anime sci-fi Netflix

La serie animata colpisce in positivo per la grande cura riservata all'aspetto visivo

Cyberpunk Edgerunners è una serie animata prodotta e distribuita da Netflix. La sua ambientazione è ispirata all’universo fantascientifico creato da Mike Pondsmith, che ha funto da principale ispirazione anche per il noto videogioco Cyberpunk 2077. Di fatti, la polacca CD Projekt RED – già casa di produzione del titolo videoludico – ha partecipato alla realizzazione dello show.

Il creatore della serie è Rafal Jaki, al suo esordio in questo ruolo, mentre la stesura dello script è stata curata da Bartosz Sztybor. Per quanto riguarda la realizzazione visiva, lo show si è avvalso di un team di professionisti provenienti dal Giappone. Si sono occupati del character design Yuto Kaneko (Little Witch Academia, Kill La Kill) e Yô Yoshinari (Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion); hanno realizzato la regia degli episodi Hiroyuki Imaishi (Sfondamento dei cieli Gurren Lagann) e Hiromi Wakabayashi (Star Wars: Visions). Composta da 10 episodi, la prima stagione dello show è stata pubblicata su Netflix il 13 settembre 2022.

Cyberpunk Edgerunners: le storie di un futuro oscuro

Recensione Cyberpunk Edgerunners - Cinematographe.it

Le vicende narrate da Cyberpunk Edgerunners hanno luogo in un un prossimo futuro, in cui la cibernetica si è evoluta sino a diventare parte della quotidianità delle persone e l’intera società è sotto il controllo di multinazionali senza scrupoli. Principale palcoscenico della storia è l’immaginaria metropoli di Night City, in cui vive il giovane David.

Nonostante le precarie condizioni economiche, grazie agli sforzi della madre, che lo ha cresciuto da sola, David riesce a frequentare la prestigiosa accademia Arasaka, gestita dalla omonima corporazione. Il ragazzo si distingue per i suoi voti e per la intelligenza, ma le sue umili origini portano gli altri studenti a ostracizzarlo. La sua vita è destinata a cambiare radicalmente quando la sua genitrice rimane vittima di uno scontro a fuoco nel quale non era direttamente coinvolta.

Rimasto solo, David stenta a trovare il necessario per sopravvivere. Una svolta arriva quando scopre tra gli averi della madre un innesto cibernetico di tipo militare, che potrebbe rivendere sul mercato nero. Esiste però un’alternativa: farsi applicare l’impianto e ottenere forza e velocità disumane. Se sceglie di proseguire in questa direzione, va però incontro al pericolo di perdere il controllo del proprio corpo e della propria mente.

Una storia complessa

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Cyberpunk Edgerunners – David

Per la realizzazione della sceneggiatura di Cyberpunk Edgerunners, gli autori hanno preso come principali riferimenti, oltre ovviamente alla fantascienza distopica, il cinema d’azione e il Noir. Di quest’ultimo in particolare, viene recuperata una certa maniera di caratterizzare i personaggi e la tendenza a inserire più filoni narrativi all’interno della trama.

Pur non aderendo perfettamente ai canoni del film nero classico, i protagonisti riportano alla mente gli archetipi di questo filone. Anche la loro ambiguità, che li fa rimanere in bilico tra il positivo e il villain, è in qualche maniera riconducibile a questa influenza. Al di là della loro derivazione, questi si distinguono per la profondità con cui sono descritti e per la loro capacità di cambiare: il David che incontriamo nel primo episodio non è lo stesso che vedremo negli ultimi episodi della serie. La scrittura tiene conto del percorso che svolge e contribuisce a portare in scena un arco umano completo e affascinante, in cui le esperienze e i traumi giocano un ruolo fondamentale. Similmente, anche se non sempre con la stessa profondità, sono gestiti tutti i personaggi secondari.

Si accennava anche alla presenza di numerosi filoni narrativi. La sceneggiatura di Cyberpunk Edgerunners vede al suo interno la presenza di più storie che, pur ruotando tutte intorno agli stessi eventi fondamentali, si distinguono nello svolgimento e nel numero di personaggi coinvolti. Anche in questo aspetto, gioca un ruolo fondamentale la caratterizzazione dei personaggi: ognuno ha un proprio percorso e persegue un diverso obbiettivo. Questi percorsi sono spesso intrecciati e, per via dei diversi interessi in gioco, sono numerosi i conflitti che si scatenano.

Infine, degno di nota è anche il lavoro svolto nella descrizione dell’ambiente. La società in macerie in cui ha luogo la serie, con le sue mostruose contraddizioni, è un personaggio silente e onnipresente, che condiziona l’agire di tutti coloro che vivono al suo interno. Prima ancora che di David o di chiunque altro, quella raccontata è la storia di Night City.

Luci al neon

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Nel guardare Cyberpung Edgerunners appare subito evidente la grande cura che è stata riservata all’aspetto visivo. Personaggi e ambienti sono realizzati utilizzando modelli semplici ma dotati di carattere. All’interno dell’impianto estetico, poi, un ruolo importante è riservato al colore: i protagonisti sono definiti anche tramite l’applicazione di un pannello cromatico personalizzato. Inoltre, questo è utilizzato per definire la distribuzione e il carattere della luce all’interno della scena.

Tramite questo meccanismo di gestione delle fonti di illuminazioni, gli autori sono in grado di definire in modo chiaro l’identità degli ambienti. Risulta inoltre particolarmente efficace per rendere l’effetto delle lampade al neon che, visto il tipo di ambientazione, sono presenti in numeri spazi. Parlando invece del character design, a colpire non è solo la personalità, ma anche la capacità mostrata dagli illustratori di mutare l’immagine dei protagonisti che, per dare un corrispettivo visivo all’evolversi del carattere, cambiano anche nelle sembianze.

Infine, molto interessante è l’idea di utilizzare soluzioni di montaggio per trasmettere la dinamicità delle scene. Quando l’azione si fa frenetica, le immagini si susseguono sullo schermo ad un ritmo altrettanto esasperato. Al contrario, per conferire importanza a uno specifico avvenimento, la singola inquadratura si estende per un ampio periodo di tempo. Per quanto si tratti di soluzioni piuttosto comuni, va riconosciuta ai registi la capacità di implementarle in maniera particolarmente efficace.

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