Cuori: recensione della prima puntata della fiction Rai con Matteo Martari

Cuori, in onda su Rai Uno per otto serate esplora il cuore con ragione e sentimento, dal punto di vista della scienza e quello dell'affettività con una confezione retrò che immerge lo spettatore in quel gusto vintage che piace anche al cinema.

Chi in passato ha amato fiction Rai come Il paradiso delle signore ma anche Raccontami, che infatti porta anch’essa la regia di Riccardo Donna, si lascerà immediatamente convincere da Cuori sin dalla prima serata. Gli ingredienti rassicuranti ci sono tutti: colori pastello, il fermento di Torino raccontata con il fascino di una città nella quale si fa un pezzo di storia della scienza all’ospedale Le Molinette e un triangolo amoroso disvelato con i ferri. Una fiction sentimentale dal retrogusto storico e nostalgico senza troppi fuochi d’artificio, in onda su Rai Uno dal 17 ottobre 2021, ogni domenica alle 21.30 e contemporaneamente in diretta streaming su Rai Play, prodotta da Rai Fiction e Aurora TV Banijai.

Cuori: la trama della fiction Rai con Pilar Fogliati, Matteo Martari e Daniele Pecci

Fine anni Sessanta. All’ospedale Le Molinette di Torino, guidato dal cardiologo Cesare Corvara (Daniele Pecci), si cerca di fare la storia grazie ad un team di eccellenze di cui è entrato a far parte da un po’ anche il Dottor Alberto Ferraris (Matteo Martari), che ha lasciato Stoccolma per inseguire il sogno di eseguire il primo trapianto di cuore della storia. Un’impresa che riporta a Torino da Houston anche la cardiologa Delia Brunello (Pilar Fogliati), che possiede  il dono dell’orecchio assoluto: un dettaglio che appena arrivata a Le Molinette le permette in poco tempo con le sue diagnosi immediate di salvare la vita a due pazienti.

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Per Delia il ritorno nella sua città natale non è così liscio: oltre alla difficoltà di doversi farsi strada in un ambiente maschilista, deve fare i conti con l’essere vista come la moglie di Corvara più che far parlare di sé per i suoi meriti. A metterla a dura prova però è sopratutto il ritrovare Alberto, suo grande amore che in passato l’ha profondamente delusa, e che adesso vorrebbe riconquistarla rischiando di incrinare il matrimonio di Delia e la stima e l’amicizia che da sempre lo lega a Corvara.

Sondare i cuori, con gli occhi della ragione e del sentimento

Alla base di Cuori, diretto da Riccardo Donna, specialista nel raccontare le storie d’amore e famigliari – c’è stato lui dal 1998 al 2000 dietro il successo di Un Medico in Famiglia – c’è una storia vecchia come il mondo, ma così universale da avere sempre sullo spettatore un appeal viscerale: l’eterna lotta tra ragione e sentimento. E in effetti la stessa Delia professionalmente incarna e si fa riconoscere per il suo orecchio assoluto: lei non visita i pazienti come tutti gli altri medici, e grazie al suo dono riesce senza l’aiuto di apparecchi scientifici ad ascoltare frequenze ad altri inaudibili che le permettono di stilare diagnosi in poco tempo e salvare vite. Un medico che può affidarsi ad un dono che per lei è certezza, fiducia nel suo “potere”, mentre per altri, tecnici e scientifici, è fascino ma anche pericolo.

A fare da controparte a Delia, c’è Ferraris, che dinanzi al dono e capacità di quella che un tempo era la donna della sua vita, si pone come il San Tommaso della Scienza che inizia a credere solo al peggioramento dei pazienti alle diagnosi della collega/ex amante, e poi ad essere il mediatore tra questa ragione e sentimento in costante contrasto c’è Corvara, uomo di famiglia in cerca di una nuova stabilità e che infatti riesce ad intercettare l’equilibrio tra la certezza della scienza e la possibilità. Fa quello che forse in amore Ferraris un tempo non è riuscito a fare.

Una sceneggiatura convincente per un medical drama dall’appeal vintage

La sceneggiatura di Cuori nella scrittura dei personaggi, ben resi e caratterizzati dal cast, riesce a coniugare e rappresentare con credibilità, offrendo anche spunti di riflessione guidando a poco a poco lo spettatore, un prodotto che nel palinsesto Rai mette da parte per un po’ il poliziesco, il crime e l’azione, all’apice dei trend di genere senz’altro insieme al medical drama. Cuori è difatti un medical drama sentimentale, ma la sua ambientazione vintage e il sapore storico ne danno un’estetica più calda che quasi ne fa dimenticare, dando così un effetto novità.

Pur se non scevra da qualche pecca – come la rappresentazione poco realistica delle operazioni al cuore, organo che appare quasi dalla fattezze di plastica e che stonano con l’estetica e il realismo suggerito dall’accurata scenografia, lodevole dai costumi alle ambientazioni, Cuori è una promessa ed una piacevole pausa da prodotti Rai che rischiano di cavalcare sempre le stesse frequenze.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

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