American Gods – stagione 2: recensione del primo episodio

Su Amazon Prime ha debuttato la seconda stagione di American Gods, la serie tratta dall'omonimo romanzo di Neil Gaiman: ecco la nostra recensione

Da pochi giorni ha debuttato su Amazon Prime il primo episodio della seconda stagione di American Gods. Lo show – originariamente trasmesso dal network Starz – continua a raccontare la guerra tra i vecchi e i nuovi Dei per conquistare il favore di un mondo che sembra essere sempre più proiettato verso la modernità, a scapito di antiche tradizioni e di culti stantii.

La seconda stagione di American Gods si apre nei momenti immediatamente successivi al finale della prima: Mr. World è gravemente ferito dopo lo scontro con Wednesday e viene portato da Technical Boy nel bunker sotteraneo di un country club chiamato “Rovo Nero”. Il contrattacco, però, non può essere immediato, gli serve una strategia e la loro unica speranza è Media, che attualmente è scomparsa dai radar. Nel frattempo Shadow, Laura, Sweeney e Wednesday sono in Wisconsin e si preparano a presenziare a una riunione dei Vecchi Dei per decidere se e come continuare la guerra contro quelli Nuovi.

American Gods – stagione 2: l’assenza di Gillian Anderson

La prima grande differenza tra la prima e la seconda stagione della serie basata sul romanzo di Neil Gaiman è la mancanza dei suoi showrunner originali (Bryan Fuller e Michael Green) che, a causa di divergenze creative con la casa di produzione, hanno abbandonato il progetto. Li ha seguiti a ruota uno dei volti più importanti della serie, uno dei grandi nomi che hanno attirato il pubblico verso la prima stagione: Gillian Anderson. L’attrice – che era stata coinvolta da Fuller e Green -, ha deciso che senza la loro presenza non avesse senso partecipare e ha lasciato a se stesso uno dei personaggi più interessanti della serie: la Dea Media.

American Gods 2 Cinematographe

Il risultato è che la prima puntata della stagione 2 di American Gods elimina Media persino dal suo recap e la trama decide di darla per dispersa. Il personaggio è stato ridefinito: ora si chiama New Media e sarà interpretato dall’attrice Sud Coreana Kahyun Kim. Non abbiamo ancora incontrato la nuova versione del personaggio, ma non c’è dubbio che si tratti di una soluzione che lascia perplessi. Non solo Anderson era credibile e affascinante da morire nel ruolo di Media, ma la sua interpretazione di quella che era a tutti gli effetti un insieme d’icone pop, di modelli e di rappresentanti illustri di una devozione modernissima, era un gioiellino del piccolo schermo.

American Gods – stagione 2: trascendenza, trash e mitologia

Nonostante ciò American Gods rimane uno dei prodotti più interessanti nel panorama seriale attuale. Nel suo ritorno porta con sé di nuovo un’unione pazzesca di surrealismo, trascendenza e, perché no, americanissimo trash. I suoi protagonisti sono esagerati, una reinterpretazione da Nuovo Mondo dei simboli del Vecchio, in una società in balia di esseri potentissimi, capricciosi e – decisamente sì – divini. Gli esseri superiori di American Gods sono la cosa più vicina alla mitologia greca che la cultura moderna sia mai riuscita a concepire (merito, ovviamente, del genio di Neil Gaiman).

American Gods 2 Cinematographe

Questi Dei sono invincibili, eterni, onniscienti e onnipresenti, ma così vulnerabili, umani, invidiosi, deboli e fallibili. Sono ossimori che camminano, che si innamorano dei mortali e che li condizionano. Li comandano, ma non possono vivere senza di essi. L’amore, la fede cieca e incondizionata, l’abbandono totale e sacro dell’uomo è il loro nutrimento, una ragione di vita e ciò per cui vale davvero la pena combattere.

American Gods – stagione 2: la potenza del cast

Il cast di American Gods è graziato dalla presenza – anche nella seconda stagione – di Ian McShane (Wednesday), del protagonista Ricky Whittle (Shadow Moon), del folle Pablo Schreiber (Mad Sweeney) e di un corollario di personaggi più o meno secondari che vestono perfettamente i panni che gli sono stati assegnati, che siano essi divini o meno. Ognuno è caratterizzato, stereotipato, proprio come un Dio dovrebbe essere.

American Gods continuerà a presenziare su Amazon Prime con un episodio a settimana, permettendoci di sbirciare in un mondo che non ci appartiene, di cui noi comuni mortali non facciamo parte, ma che adoriamo osservare e non possiamo che farne tesoro. Ci sono parecchie incognite a circondare l’attuale seconda stagione, ma non possiamo che affidarci a una cieca e immutabile fede.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.7