A very British Scandal: recensione della miniserie con Claire Foy

La miniserie che racconta lo scandalo borghese più celebre della storia britannica esce su TimVision: nel cast Claire Foy e Paul Bettany.

Quella di cui si parla in A very British Scandal è stata la vicenda di gossip anglosassone più eclatante degli anni ’60: la prima donna ad essere così tanto screditata sui mass media e i tabloid inglesi, appellata come una donna inappagabile sessualmente da relazioni convenzionali e i cui appetiti potevano essere soddisfatti solamente da molti uomini contemporaneamente. Margaret Whigham, diventata Campbell dopo il secondo matrimonio, è stata una delle donne più chiacchierate della società borghese londinese, per via della sua bellezza, del suo modo di fare, degli scandali derivanti dalle sue abitudini non troppo convenzionali.

La vicenda del suo divorzio dal conte di Argyll nel 1963, che destò molto scalpore sulla stampa anglosassone, viene ora raccontato in A very British Scandal, miniserie da 3 episodi in uscita il 21 aprile 2022 su TimVision. Nonostante l’apparente brevità della narrazione, viene riproposta in modo molto convincente e strutturata la vicenda, mostrando come si è giunti alla sentenza di divorzio per adulterio e alla conseguente rovina della duchessa di Argyll, interpretata da una stupenda Claire Foy, che dopo The Crown torna a vestire i panni di un’aristocratica inglese.

A very British gossip

A very British Scandal cinematographe.it

La vicenda prende le mosse dallo scandalo derivante dal divorzio di Margaret Campbell, duchessa di Argyll, dal marito Ian Campbell: considerato da tutta la società londinese uno degli scandali più chiacchierati del periodo, portò la regina del glamour londinese ancora di più alla ribalta per via delle storie – presunte e non – che vedevano protagonisti i suoi numerosissimi amanti (addirittura 88, si diceva). 

La composizione dialettica tra storia del gossip e ricostruzione materiale della vicenda e dell’ambientazione di contorno si affida ad una riproposizione maniacale del sentore borghese dell’Inghilterra degli anni ’60. Claire Foy si mostra, ancora una volta, assolutamente a suo agio nei panni dell’aristocratica inglese: la duchessa di Argyll è rappresentata come algida, calcolatrice, impassibile, ma al contempo fragile nei momenti di sconforto intimo e interiore. La narrazione incentrata sul punto di vista semisoggettivo di Margaret squilibra la rappresentazione diegetica verso la figura femminile, portando lo spettatore ad una conoscenza onnisciente della realtà patinata della duchessa, omettendo quasi completamente le azioni e reazioni del marito Ian Campbell, interpretato da un compostissimo Paul Bettany.

Lo scandalo della regina del glamour londinese nella serie A very British Scandal

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Una scelta di stile filmico e narrativo che intende indagare minuziosamente quello che ha portato allo scandalo e al divorzio derivato: è ciò che si evince dal montaggio su due piani temporali che si concretizza fin dalle premesse della prima puntata. A very British scandal è l’iperbole aristocratica di una società soffocante, fatta di sogni e desideri che non riescono a concedersi nella realtà: tutto si risolve attraverso questa sorta di biopic seriale, un cinegiornale romanzato che muove le sue premesse da un fatto di cronaca rosa che ha fatto parlare di sé nella società, borghese e non, londinese. 

La visione patinata della società londinese si contrappone quasi inesorabilmente alle atmosfere calde ed avvolgenti delle campagne inglesi, con i suoi laghi, le sue pianure e i suoi castelli torreggianti sulle piccole figure umane che affollano la scena come indistinti e quasi insignificanti attori dello scandalo. Tutto nella campagna è ovattato: i sentimenti, le verità taciute e quelle più scottanti. La fotografia riesce ad inglobare il tutto in un indistinto rimando rurale sull’inesorabilità dell’uomo e sulla vacuità dell’esistenza umana. Al contrario, la regia che interessa la rappresentazione delle scene londinesi si manifesta come minuziosa e indagatrice, con la prevalenza di primi o primissimi piani che tendono a sondare i sentimenti celati dei protagonisti dietro la maschera di omertà e sotterfugi. Lo scrutare tra i documenti e le fotografie si pone come il leitmotiv trainante tutta la vicenda della seconda parte della miniserie, indicativamente dal secondo episodio in poi, per sfociare nel processo di divorzio rinominato “Argyll vs Argyll” che era stato già brevemente mostrato nelle prime inquadrature. 

A very British Scandal: la miniserie con Claire Foy in uscita su TIMvision

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Il risultato è una miniserie completa, senza troppi orpelli stilistici che possano appesantire la vicenda, asciugata e resa cinematograficamente aderente alla realtà dei fatti e degna di una riproposizione dello scandalo mediatico, che in modo sineddotico è la convergenza di tanti stili di vita glamour e patinati propri della società aristocratico-borghese britannica. 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.6

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