Woody Harrelson: 7 cose che non sai sull’attore
Alcuni aneddoti sul grande attore
Con oltre quarant’anni di carriera alle spalle, Woody Harrelson si è imposto come uno degli attori più versatili e imprevedibili del panorama internazionale. Capace di spaziare dalla commedia brillante al dramma più intenso, fino all’action e al cinema indipendente, Harrelson ha costruito un percorso artistico che riflette la sua natura anticonvenzionale e il suo spirito libero. Ma oltre ai ruoli che lo hanno consacrato, la sua vita e le sue scelte professionali sono state segnate da aneddoti curiosi, passioni etiche e rapporti complessi che lo rendono una figura unica a Hollywood. Ecco 7 curiosità su Woody Harrelson che forse non conoscevate.
1. Woody Harrelson: i suoi film

Il debutto ufficiale di Woody Harrelson sul grande schermo risale al 1986 con Una bionda per i Wildcats, ma è negli anni ’90 che l’attore esplode come volto noto di Hollywood. Film come Chi non salta bianco è (1992), Proposta indecente (1993), Assassini nati (1994) e soprattutto Larry Flynt – Oltre lo scandalo (1996) lo consacrano come interprete capace di unire fascino ribelle e profondità drammatica. Harrelson continua a scegliere ruoli diversissimi tra loro, spaziando dal grottesco EdTV (1999) al cupo Non è un paese per vecchi (2007), fino a prove intense come The Messenger (2009), che gli vale una candidatura all’Oscar. Parallelamente si ritaglia uno spazio nel cinema popolare con Benvenuti a Zombieland (2009), la saga di Hunger Games e Now You See Me. Negli anni 2010 conferma la sua poliedricità con film come Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), che gli regala la seconda candidatura all’Oscar, Solo: A Star Wars Story (2018) e Highwaymen – L’ultima imboscata (2019). Non solo cinema: Harrelson ha lasciato il segno anche in TV, dal cameo comico in Will & Grace alla serie cult True Detective (2014), che ha ridefinito il concetto di serial crime e lo ha fatto conoscere a un nuovo pubblico.
2. Woody Harrelson e Matthew McConaughey in True Detective
Quando la HBO gli propose di interpretare Marty Hart nella prima stagione di True Detective, Harrelson non ebbe dubbi: era il progetto perfetto. Da un lato, conosceva bene la qualità dei prodotti firmati HBO, dall’altro la possibilità di recitare al fianco di Matthew McConaughey lo convinse definitivamente. I due attori erano amici da tempo e avevano già condiviso il set in EdTV e Surfer, Dude. Questa complicità si tradusse in una delle alchimie più potenti della televisione contemporanea: il rapporto tormentato ma umano tra i due detective rimane ancora oggi uno dei punti più alti della serialità. La performance di Harrelson dimostrò la sua capacità di rendere credibile un personaggio complesso, sospeso tra moralità e debolezze.
3. È anche doppiatore, produttore e regista

Woody Harrelson non si è mai accontentato di essere “solo” un attore. Nel corso della carriera ha sperimentato linguaggi e ruoli diversi: ha prestato la sua voce a film d’animazione come Free Jimmy (2006) e Free Birds – Tacchini in fuga (2013), mettendo al servizio dei personaggi il suo inconfondibile tono ironico e scanzonato. Parallelamente, ha sviluppato un interesse per la produzione, contribuendo alla nascita di progetti di successo come il film Highwaymen – L’ultima imboscata e la serie True Detective. La voglia di spingersi oltre lo ha portato, nel 2017, a realizzare Lost in London: un film scritto, diretto, interpretato e prodotto da lui, girato interamente in presa diretta e trasmesso in contemporanea nei cinema.
4. Woody Harrelson è vegano e coerente anche sul set
Convinto sostenitore del veganismo e di uno stile di vita ecologista, Harrelson ha sempre cercato di conciliare i propri principi etici con il lavoro. Questa coerenza si è riflessa anche sul set di Hunger Games. Per rispettare le sue scelte alimentari, la produzione adattò le scene sostituendo piatti a base di carne con dolci, verdure o bevande. Un accorgimento apparentemente piccolo, ma che dimostra quanto Harrelson riesca a mantenere integra la sua identità personale pur recitando in franchise miliardari.
5. Woody Harrelson e l’esperienza in Venom

Il ruolo di Cletus Kasady/Carnage in Venom – La furia di Carnage (2021) rappresenta una delle esperienze più singolari della carriera recente di Harrelson. L’attore, infatti, inizialmente era restio a prestare la propria voce al simbionte Carnage: temeva che il risultato potesse deludere i fan e si era perfino proposto che fosse il regista Andy Serkis, maestro delle performance digitali, a occuparsene. Serkis, però, insistette, convinto che Harrelson potesse dare al personaggio un’impronta unica. Alla fine l’attore accettò, lavorando intensamente sulla voce e sull’interpretazione. Non solo: ebbe anche un ruolo cruciale nel definire l’aspetto estetico del suo personaggio. Insistette, ad esempio, affinché la capigliatura di Cletus risultasse più credibile rispetto alla parrucca vistosa e poco realistica mostrata nella scena post-credit del primo film, che lui stesso aveva giudicato “troppo amatoriale”. Il risultato fu un Carnage più cupo e convincente, che porta in sé molte scelte creative dell’attore.
6. Un padre ingombrante e un legame difficile: Charles Harrelson
La storia familiare di Woody Harrelson è segnata da un’ombra pesante: quella di suo padre Charles. Quando Woody aveva appena sette anni, l’uomo abbandonò la famiglia, e solo nel 1973 il futuro attore scoprì alla radio la sua vera identità: Charles era un sicario professionista, condannato per l’omicidio di Sam Degelia. La rivelazione segnò profondamente la sua adolescenza, ma Harrelson decise comunque di non tagliare del tutto i ponti. Dopo la condanna definitiva del padre per l’assassinio del giudice John H. Wood nel 1981, iniziò a fargli visita in carcere, cercando di ricostruire un fragile rapporto padre-figlio. Le voci che attribuivano a Charles perfino un ruolo nell’attentato a John F. Kennedy non fermarono Woody, che continuò a vederlo fino alla sua morte in prigione nel 2007.
7. Woody Harrelson: la vita privata

Harrelson ha vissuto esperienze sentimentali fuori dall’ordinario. Nel 1985 sposò Nancy Simon, figlia del celebre commediografo Neil Simon, in una cerimonia in Messico che all’inizio sembrava più uno scherzo che un impegno serio. Tuttavia, il matrimonio rimase valido per un anno, finché la coppia non divorziò. Due anni più tardi, nel 1987, Harrelson incontrò Laura Louie, allora sua assistente personale. Da quel momento i due non si sono più lasciati: la relazione è cresciuta negli anni fino al matrimonio, celebrato nel 2008. Insieme hanno costruito una famiglia solida e affiatata, dalla quale sono nate tre figlie: Deni Montana (1994), Zoe Giordano (1996) e Makani Ravello (2006).
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