Uma Thurman: 11 curiosità sull’icona attrice di Pulp Fiction
Alcune curiosità che forse non sai sulla diva di Tarantino.
Attrice magnetica e bellezza inconfondibile, Uma Thurman è tra i volti più iconici del cinema americano dagli anni Novanta in poi. La sua carriera, iniziata in giovane età, l’ha portata a collaborare con registi di culto come Quentin Tarantino e a interpretare ruoli entrati nella storia della settima arte. Musa, guerriera, femme fatale: Thurman è un’artista capace di attraversare generi e stili con eleganza e carisma. Scopriamo sei curiosità imperdibili su di lei.
1. Una carriera tra cult e blockbuster: i film di Uma Thurman

Uma Thurman debutta al cinema nel 1987 con il film Laura, ma è nel 1988 che ottiene il primo grande successo con La grande promessa, Le relazioni pericolose, accanto a John Malkovich, e Le avventure del barone di Munchausen. La sua carriera prosegue con film come Henry e June (1990), Lo sbirro, il boss e la bionda (1993), e Cowgirl – Il nuovo sesso (1993). Il ruolo che consacra la sua carriera è quello di Mia Wallace in Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino. Da quel momento, Thurman diventa un’icona, recitando in titoli come Batman & Robin (1997), Gattaca – La porta dell’universo (1997), I miserabili (1998), Accordi e disaccordi (1999), i due Kill Bill (2003 e 2004), La mia super ex-ragazza (2006), Bel Ami (2012), Quello che so sull’amore (2012), Nymphomaniac (2013), Il sapore del successo (2015), La casa di Jack (2018) e Nonno questa volta è guerra (2020) con Robert De Niro. Una carriera lunga e variegata, che dimostra la sua versatilità e la capacità di lasciare un segno in ogni progetto.
2. Uma Thurman in televisione
Oltre al cinema, Uma Thurman ha preso parte a diverse produzioni televisive. Il suo debutto sul piccolo schermo avviene nel 2002 con il film Gli occhi della vita, a cui seguono My Zinc Bed – Ossessione d’amore (2008), le serie Smash (2012), The Slap (2015), dove recita accanto a Peter Sarsgaard, e Imposters (2017-2018). Nel 2019 Thurman torna alla ribalta televisiva con Chambers, thriller distribuito da Netflix. Attualmente è impegnata in Suspicion, una nuova serie in cui interpreta una potente donna d’affari il cui figlio viene misteriosamente rapito. Anche in TV, l’attrice conferma il suo carisma e la capacità di catturare l’attenzione del pubblico.
3. Una nomination all’Oscar con Pulp Fiction

Il ruolo di Mia Wallace in Pulp Fiction (1994) è stato decisivo per la carriera di Uma Thurman. Grazie alla sua interpretazione iconica e magnetica, l’attrice ottiene la sua prima (e finora unica) nomination al premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Nonostante non abbia vinto, la candidatura segna un momento fondamentale per la sua carriera, consolidando la sua popolarità a livello mondiale e aprendo la strada a numerosi altri progetti di prestigio. Da quel momento, Thurman diventa una delle attrici più richieste e ammirate di Hollywood, simbolo di una femminilità forte e misteriosa.
4. Uma Thurman: ispirazione vivente per Kill Bill
Durante le riprese di Pulp Fiction, Uma Thurman e Quentin Tarantino iniziano a discutere di cinema e delle loro passioni comuni. Da quei dialoghi nasce l’idea che avrebbe poi portato alla creazione dei due film di Kill Bill. Tarantino ha raccontato più volte che il personaggio de La Sposa è stato concepito su misura per la Thurman, ispirandosi al suo carattere e al suo aspetto. L’attrice, dal canto suo, contribuisce attivamente allo sviluppo del personaggio, arricchendolo di dettagli e sfumature. Quando inizia la produzione, Thurman scopre di essere incinta e Tarantino decide di posticipare le riprese pur di averla nel ruolo principale. Un gesto che testimonia il legame artistico profondo e la fiducia tra regista e attrice.
5. L’incidente di Uma Thurman durante le riprese di Kill Bill

Durante le riprese di Kill Bill, Uma Thurman viene costretta dal produttore Harvey Weinstein a girare personalmente una scena pericolosa, in cui l’auto guidata dalla Sposa si schianta contro un albero. L’attrice riporta ferite e ne parla pubblicamente solo nel 2018, raccontando di aver trovato appoggio in Tarantino, che si schiera al suo fianco e si adopera per recuperare le riprese dell’incidente. Questo episodio contribuisce a gettare ulteriore luce sulle pratiche tossiche di Weinstein e sul clima difficile in cui molte attrici si sono trovate a lavorare. Nonostante il trauma, la Thurman dimostra grande forza, diventando un simbolo di resilienza e determinazione.
6. La vita privata di Uma Thurman: mariti, figli e il fidanzato di oggi
Uma Thurman si è sposata due volte: nel 1990 con Gary Oldman, da cui divorzia nel 1992, e nel 1998 con Ethan Hawke, conosciuto sul set di Gattaca. Con lui ha due figli, Maya (nata nel 1998) e Levon (nato nel 2002). Maya, in particolare, ha seguito le orme della madre, diventando un’attrice apprezzata e ottenendo ruoli importanti nella terza stagione di Stranger Things e nel film C’era una volta a… Hollywood di Tarantino. Dopo la separazione da Hawke nel 2005, la Thurman ha avuto una relazione con il finanziere francese Arpad Busson, da cui è nata la figlia Luna nel 2012. Attualmente, dal 2021, è legata a Justin B. Smith, CEO di Bloomberg Multimedia Group. L’attrice è anche nota per il suo impegno sociale: sostiene i diritti LGBTQ+ ed è stata portavoce della Human Rights Campaign a favore del matrimonio egualitario nel 2011.
7. Uma Thurman: il significato dietro al suo nome

Il nome “Uma” ha radici profonde e simboliche: in hindi, Uma è uno dei nomi della dea Parvati, divinità che incarna luce e bellezza. I genitori della Thurman, affascinati dalla spiritualità orientale, hanno scelto questo nome con grande consapevolezza. A giudicare dall’eleganza magnetica e dall’aura mistica dell’attrice, la scelta si è rivelata decisamente azzeccata. Il nome riflette la sua capacità di incantare lo spettatore e di portare sullo schermo un fascino quasi divino.
8. Una famiglia legata al buddismo
Il legame di Uma Thurman con la cultura e la filosofia orientale non si limita al nome. Suo padre, Robert Thurman, è uno dei maggiori studiosi occidentali di buddismo e fu il primo monaco tibetano americano ordinato dal Dalai Lama. Quando Uma era bambina, la famiglia visse a lungo in India, dove ebbe l’onore di ricevere in casa la visita del Dalai Lama stesso. Questo ambiente spirituale ha avuto un’influenza profonda nella formazione personale dell’attrice, contribuendo alla sua visione aperta e riflessiva del mondo.
9. Uma Thurman vittima di bullismo per il fisico

Nonostante oggi sia considerata un’icona di bellezza, durante l’adolescenza Uma Thurman ha dovuto affrontare difficoltà legate al suo aspetto fisico. Alta e magra, veniva spesso presa in giro per il naso pronunciato e i piedi grandi, dettagli che l’hanno resa insicura. In aggiunta, l’attrice soffre di claustrofobia, una paura che l’ha accompagnata anche durante le riprese dei film. Queste esperienze l’hanno resa ancora più determinata e forte, trasformando le sue insicurezze giovanili in elementi di unicità e fascino.
10. Una figlia dal nome… chilometrico
Nel 2012, Uma Thurman ha avuto la sua terza figlia con il finanziere francese Arpad Busson. La piccola è nota con il soprannome Luna, ma il suo nome completo è particolarmente lungo e originale: Rosalind Arusha Arkadina Altalune Florence Thurman-Busson. L’attrice ha spiegato di aver scelto tutti quei nomi perché pensava che non avrebbe avuto altri figli e voleva includere tutti quelli che amava. Una scelta che riflette la sua personalità creativa e un pizzico eccentrica, oltre a testimoniare l’importanza dei simboli e dei significati per la Thurman.
11. L’impegno politico di Uma Thurman

Oltre al cinema e alle cause sociali, Uma Thurman ha mostrato interesse anche per la politica. Nel 2004 è stata una convinta sostenitrice di John Kerry durante la campagna per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. L’attrice si è impegnata attivamente, partecipando a eventi e promuovendo la candidatura del senatore democratico. Nonostante la sconfitta contro George W. Bush, la Thurman ha dimostrato la sua volontà di utilizzare la popolarità per sostenere battaglie in cui crede profondamente.
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