Neri Marcorè: 7 curiosità sull’attore, doppiatore e regista che non sai
Alcune curiosità su un attore italiano particolarmente poliedrico.
Nato come attore teatrale, esploso in TV con la satira e diventato un volto amato del cinema italiano, Neri Marcorè è un artista completo e raffinato. Nel corso della sua lunga carriera ha dato prova di grande versatilità, spaziando tra comicità, dramma, doppiaggio e musica, senza mai scadere nell’ovvietà. Ecco sette curiosità sorprendenti sulla sua carriera e sulla sua vita privata che lo raccontano in modo autentico e forse inedito.
1. Neri Marcorè: dai film d’autore ai successi mainstream, passando per la sensibilizzazione sull’autismo di E poi c’è Filippo

La carriera cinematografica di Neri Marcorè inizia nel 1994 con Ladri di cinema, ma il vero salto arriva con Il cuore altrove (2003) di Pupi Avati, che gli vale il Nastro d’Argento come miglior attore protagonista e una candidatura ai David di Donatello. Da quel momento, l’attore marchigiano diventa uno dei volti più richiesti del cinema italiano. Lavora con registi come Carlo Verdone, Ferzan Özpetek, Paolo Virzì e Sergio Rubini, alternando commedie brillanti come Smetto quando voglio a ruoli più drammatici, come in La seconda notte di nozze. È apparso anche nel film hollywoodiano The Tourist (2010) con Angelina Jolie e Johnny Depp. Di rilievo anche la sua interpretazione in E poi c’è Filippo, miniserie nella quale l’attore interpreta un personaggio affetto da sindrome di Asperger.
2. Marcorè doppiatore: da Baloo a Salvador Dalì
Accanto alla carriera d’attore, Marcorè ha sviluppato un’intensa attività da doppiatore, prestando la voce a personaggi molto amati. È il tenero cane Dug in Up (2009), il divertente Baloo ne Il libro della giungla (2016) e Zoc in Ant Bully (2006). Tra i ruoli più sorprendenti, c’è Salvador Dalì in Midnight in Paris (2011) di Woody Allen, dove riesce a catturare l’assurdità e il carisma dell’artista spagnolo. La sua voce calda, ironica e profonda è diventata un marchio riconoscibile nell’animazione e nel cinema d’autore.
3. Le imitazioni politiche che hanno fatto la storia della satira TV

Neri Marcorè ha lasciato un’impronta forte anche nella satira televisiva, grazie alle sue iconiche imitazioni. Esploso in programmi cult come L’Ottavo nano e Parla con me, ha impersonato Maurizio Gasparri, Antonio Di Pietro, Pier Ferdinando Casini e Alberto Angela, quest’ultima tanto riuscita da essere celebrata dallo stesso Angela. I suoi sketch hanno sempre avuto un tono elegante, mai volgare, e hanno saputo unire ironia e riflessione, rendendolo un punto di riferimento nella comicità intellettuale italiana. Recentemente ha dato vita anche a una riuscita parodia di Giuseppe Conte, ritratto come presidente di condominio nel programma Gli Stati Generali.
4. Il legame con il teatro: Gaber, De André e la musica d’autore
Il teatro è il cuore della formazione artistica di Marcorè. Dopo il debutto in La finta ammalata di Goldoni (1993), ha creato spettacoli originali che uniscono parola e musica. Il più noto è Un certo signor G. (2008), un sentito omaggio a Giorgio Gaber, a cui è particolarmente legato. Ha portato in scena anche spettacoli dedicati a Fabrizio De André, fondendo il suo talento attoriale con quello musicale. Marcorè è infatti anche musicista e cantante: suona la chitarra e spesso accompagna dal vivo le sue esibizioni teatrali, mostrando una sensibilità rara e fuori dagli schemi.
5. I premi di Neri Marcorè: tra David, Nastri e il debutto alla regia

Nel corso della sua carriera, Neri Marcorè ha ricevuto importanti riconoscimenti, anche se sempre con discrezione, lontano dai clamori. Dopo aver vinto il Nastro d’Argento come Miglior attore protagonista per Il cuore altrove, è stato nominato due volte ai David di Donatello. Il suo esordio alla regia è arrivato nel 2023 con Zamora, tratto dal romanzo di Roberto Perrone: una commedia malinconica ambientata negli anni Sessanta, accolta con entusiasmo dalla critica. Per questo film ha ricevuto una candidatura al Nastro d’Argento come miglior regista esordiente, confermando la sua crescita anche dietro la macchina da presa.
6. Il vero nome di Neri Marcorè: non è un nome d’arte
Molti pensano che “Neri” sia un nome d’arte, ma in realtà è il suo vero nome di battesimo. Di origine medievale, deriva per aferesi da “Raineri” o “Guarneri” e ha un duplice significato: dal latino niger, che indica il colore scuro di capelli o pelle, oppure dall’ebraico Ner, che significa “la mia luce”. Un nome curioso e raro, che si presta bene a una figura che unisce carisma scenico e un certo mistero privato. Marcorè ha spesso raccontato con ironia la confusione che il suo nome genera, soprattutto in ambito burocratico.
7. Neri Marcorè, la moglie Selene, i figli e la vita privata: la forza di una famiglia lontana dai riflettori

Pur essendo molto noto, Neri Marcorè è profondamente riservato sulla sua vita privata. È sposato da anni con Selene, una donna completamente estranea al mondo dello spettacolo, che ha scelto di restare lontana dalle telecamere. Insieme hanno avuto tre figli, con i quali vivono nella loro casa nelle Marche, a Porto Sant’Elpidio, il paese natale dell’attore. Marcorè ha sempre dichiarato quanto questo radicamento al territorio e alla famiglia sia fondamentale per il suo equilibrio. Non ha profili social personali, non partecipa alla cronaca rosa e ha sempre tenuto una linea di distinzione netta tra pubblico e privato: una scelta controcorrente, in un’epoca dove tutto è condiviso.
Leggi anche Zamora: la recensione del film di Neri Marcorè