Channing Tatum: vita privata, fidanzata, figlia, film

Lo vedremo presto in Magic Mike – The Last Dance: Channing Tatum torna nel ruolo dello spogliarellista Mike, pronto a incantare e accattivare gli spettatori con una storia che trae spunto da una sua esperienza personale.
Tuttavia, l’esistenza di Tatum non si limita “solo” alla serie di Magic Mike: la sua vita è ricca di avvenimenti e di ruoli di successo, oltre che di amori importanti.

Channing Tatum, vita privata: infanzia, fidanzata, figlia

Channing Tatum

Classe 1980, Channing Tatum è nato a Cullman, in Alabama, da due operai. La sua infanzia è stata molto particolare: la famiglia si è trasferita in una sorta di fattoria quando era piccolissimo e lui ha sempre vissuto in un ambiente rurale, molto spartano. Ha sempre avuto una forte passione per lo sport, cosa che fece convincere i genitori che la sua strada fosse quella militare.

Per questo, Channing Tatum venne mandato all’Accademia, che però frequentò con difficoltà: era atletico, ma aveva difficoltà nello studio per via della sua dislessia. Una volta terminata l’Accademia, provò a iscriversi al college, ma abbandonò presto.
Decise di iniziare a lavorare e accettò praticamente qualsiasi mestiere lo potesse aiutare a fare dei soldi per essere autonomo: dogsitter, muratore, commesso e, soprattutto, spogliarellista. Proprio facendo lo spogliarellista venne notato da un talent scout e iniziò il suo cammino verso il successo. In più, proprio perché è stato uno stripper, ha potuto realizzare il film Magic Mike.

Riguardo all’amore, nel 2006, sul set di Step Up, Tatum ha incontrato l’attrice Jenna Dewan: i due si sono sposati nel 2009 a Malibu e, nel 2013 hanno avuto una figlia. Nel 2018, però, il loro matrimonio è finito e Tatum ha iniziato ha frequentare la cantante inglese Jessie J. Anche con lei le cose non sono andate bene. Dal 2021, invece, al suo fianco c’è Zoë Kravitz

Channing Tatum, i film e la carriera

L’esordio di Tatum è piuttosto curioso: si fece notare, infatti, partecipando al video She Bangs di Rick Martin. Considerato estremamente attraente, venne spronato da diverse persone del modo dello spettacolo a fare più il “bel volto/bel corpo”, lavorando come modello.
In effetti, la carriera da modello lo premia: inizia a sfilare per le più grandi case di moda e a viaggiare in lungo e in largo. Tuttavia, sogna ancora di recitare e, nel 2004, inizia a cimentarsi come comparsa in alcune serie tv e film.

Nel 2006, però, cambia qualcosa: si fa conoscere grazie al ruolo di Tyler Gage nel film Step Up e inizia a girare diversi altri film ottenendo un successo discreto e venendo, perciò, tenuto sempre più in considerazione nel settore. Dal 2011 al 2014 gira La memoria del cuore insieme all’attrice Rachel McAdams, Magic Mike in cui è attore protagonista, Effetti collaterali con Rooney Mara, Jude Law e Catherine Zeta Jones e diventa protagonista di Sotto assedio – White House Down. Nel 2013, Forbes lo nomina il secondo attore più pagato di Hollywood.

Il suo successo indiscusso gli porta ruoli sempre più interessanti, anche se torna nei panni di Magic Mike ben due volte: la prima in Magic Mike XXL e la seconda arriverà a breve, nel 2023, con Magic Mike – The Last Dance. Si è anche dedicato alla regia, girando Io e Lulù, film che racconta la storia dell’amicizia tra un ex soldato e la cagnolina di un suo commilitone, morto in missione.

Channing Tatum e la sua malattia

Nel 2017, in seguito alla morte di Chester Bennington, leader dei Linkin Park (band amata dall’attore), Tatum ebbe modo di pronunciarsi sulle malattie mentali e sul loro peso. Non solo parlò di quanto insidiosa fosse la depressione, ma colse l’occasione per rivelare che è affetto da disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).

L’ADHD è un disturbo invalidante, una malattia (seppur non elencata come patologia) che implica difficoltà nel controllare il proprio comportamento e alterna fasi di eccessiva iperattività, cosa che conduce a disattenzione, irrequietezza, impulsività, tensione e agitazione. Tatum ha rivelato di aver anche usato dei farmaci per limitare i sintomi, che talvolta gli rendevano impossibile lavorare.