Alexander Skarsgård: 6 curiosità sull’attore

Scopriamo qualcosa in più sul conto del figlio d'arte.

Dalla Svezia alle luci di Hollywood, Alexander Skarsgård è un attore che ha saputo conquistare un posto speciale nel cuore del pubblico grazie a ruoli iconici, trasformazioni fisiche incredibili e un’evidente dedizione all’arte della recitazione. Ma c’è molto di più oltre al suo sguardo magnetico e al fisico scolpito: ecco sei curiosità approfondite per scoprire chi è davvero Alexander Skarsgård.

1. Alexander Skarsgård: altezza, peso e fisico scolpito da…Tarzan

alexander skarsgård - Cinematographe.it

Con i suoi 194 cm di altezza, Alexander è una presenza scenica imponente, e questa statura ha spesso giocato a suo favore in ruoli da leader o personaggi carismatici e autoritari. Il suo peso varia in base ai ruoli che interpreta, ma generalmente si mantiene attorno ai 90 kg, distribuiti su un fisico atletico e asciutto. Per interpretare Tarzan in The Legend of Tarzan (2016), ha dovuto affrontare una delle trasformazioni fisiche più impegnative della sua carriera: nove mesi di dieta rigidissima, sei piccoli pasti al giorno, niente zuccheri, alcol o carboidrati raffinati. Il risultato? Un corpo che sembrava scolpito nel marmo. Ma come ha raccontato lui stesso, la sfida più grande non è stata fisica bensì mentale, tra la privazione e l’ossessione per il controllo alimentare.

2. Vita privata: Alexander Skarsgård è sposato e ha figli?

Sebbene sia uno degli attori più ammirati al mondo, Alexander Skarsgård ha sempre protetto con grande attenzione la sua sfera privata. Attualmente, non ha figli, e non si è mai sposato, nonostante la fama internazionale e l’interesse dei media per la sua vita sentimentale. Nel corso degli anni, ha avuto alcune relazioni note con donne celebri: tra queste, la più lunga e mediatizzata è stata quella con la modella e presentatrice Alexa Chung, durata dal 2015 al 2017. In passato è stato anche legato all’attrice Kate Bosworth (dal 2009 al 2011) e, secondo alcune fonti, avrebbe avuto brevi frequentazioni con Amanda Seyfried, Charlize Theron e Toni Garrn. Tuttavia, Alexander ha sempre mantenuto un profilo basso riguardo alle sue relazioni, evitando il gossip e preferendo vivere lontano dai riflettori quando si tratta di questioni personali. In diverse interviste ha dichiarato di non sentire la pressione di dover necessariamente costruire una famiglia secondo i tempi dettati dalla società. Al momento, non risulta essere ufficialmente impegnato, anche se la sua vita privata rimane riservatissima. Il suo forte legame con la famiglia d’origine, però, lascia intendere quanto Alexander dia importanza ai valori affettivi. Cresciuto in una famiglia numerosa e calorosa a Stoccolma, ha spesso parlato con affetto del “caos meraviglioso” che regnava in casa, tra fratelli, amici, attori e artisti che animavano la tavola imbandita ogni sera. Quel senso di comunità è ancora oggi alla base della sua visione della famiglia, pur non avendone una tutta sua – almeno per ora.

3. Carriera e successi di Alexander Skarsgård: i film da Stoccolma a Hollywood

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La carriera di Alexander Skarsgård è un esempio perfetto di come il talento e la dedizione possano trasformare un attore europeo in una star globale. La sua prima esperienza nel cinema risale a quando aveva appena 7 anni, nel film svedese Åke and His World. Ma dopo un’infanzia vissuta quasi da “figlio d’arte” (il padre è il celebre attore Stellan Skarsgård), Alexander si allontana temporaneamente dal mondo dello spettacolo per cercare una propria identità. Nel 2001 ottiene una parte secondaria ma memorabile in Zoolander nei panni del modello Meekus, ma la vera svolta arriva nel 2008 con la miniserie HBO Generation Kill, dove interpreta un sergente dei marines durante la guerra in Iraq. Il ruolo gli permette di mettere in campo l’esperienza maturata nel servizio militare svedese, e soprattutto di far notare la sua capacità di interpretare personaggi complessi e realistici. Il grande successo internazionale arriva l’anno successivo con True Blood, dove interpreta per sette stagioni il carismatico vampiro vichingo Eric Northman. È qui che Alexander diventa un vero fenomeno pop, amatissimo dal pubblico, anche grazie alla sua bellezza fuori dal comune e al suo stile misterioso. Ogni episodio gli frutta circa 275.000 dollari, ma più del cachet, è la notorietà che ne esce amplificata. Dopo True Blood, Alexander evita con attenzione la “gabbia del vampiro sexy” e si reinventa: è lo spietato marito di Nicole Kidman in Big Little Lies (2017), ruolo per cui vince un Emmy e un Golden Globe; è il protagonista del cupo thriller Hold the Dark su Netflix; interpreta lo scienziato in Godzilla vs. Kong (2021), e poi torna alle radici norrene con l’epopea vichinga The Northman (2022), dove offre una delle performance più fisiche e crude della sua carriera.

4. Alexander Skarsgård e il legame speciale con i fratelli: Bill, Gustaf e Valter Skarsgård

La famiglia Skarsgård è senza dubbio una delle più straordinarie dinastie artistiche del cinema contemporaneo. Alexander, primogenito tra gli attori della famiglia, condivide la passione per la recitazione con i fratelli Bill, Gustaf e Valter. Ognuno di loro ha intrapreso un percorso distintivo nel mondo del cinema e della televisione, pur partendo dallo stesso humus familiare ricco di arte, creatività e libertà espressiva. Bill è forse il più noto tra i fratelli dopo Alexander: la sua interpretazione di Pennywise nei film di IT ha terrorizzato una generazione di spettatori e gli ha conferito una fama mondiale. Ma il suo talento va ben oltre l’horror: ha mostrato grande versatilità in serie come Hemlock Grove, Castle Rock e film come Barbarian e Boy Kills World. Gustaf, invece, è conosciuto soprattutto per il ruolo di Floki nella serie Vikings, dove ha incarnato con intensità e profondità un personaggio spirituale e inquieto. È considerato l’anima più introspettiva della famiglia, con un forte legame anche con il teatro svedese. Il più giovane, Valter, sta invece emergendo con progetti più indipendenti e meno mainstream, ma ha già dimostrato di avere una personalità artistica decisa e interessante. Ciò che colpisce di più non è solo il successo individuale, ma il profondo rispetto reciproco che lega i fratelli. Non esiste rivalità tra loro, ma piuttosto un rapporto di sostegno, stima e affetto, che Alexander non ha mai mancato di sottolineare nelle interviste. Una famiglia unita non solo dal sangue, ma da una visione comune della recitazione come forma di espressione autentica.

5. Il padre Stellan Skarsgård: guida, artista e amico

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Il legame con il padre Stellan Skarsgård è un pilastro della vita di Alexander. Celebre attore svedese con una carriera hollywoodiana brillante (da Thor a Mamma Mia!, passando per Good Will Hunting), Stellan è stato per Alexander più un compagno che una figura autoritaria. Il loro rapporto è così stretto che nel film Melancholia (2011), diretto da Lars von Trier, hanno recitato insieme. Alexander ha raccontato che lavorare con il padre è stato naturale. Stellan ha sempre lasciato ai figli la libertà di scegliere la propria strada, ed è probabilmente questo equilibrio tra libertà e stimolo artistico a spiegare il successo della famiglia.

6. Premi, candidature e riconoscimenti di Alexander Skarsgård

Il percorso artistico di Alexander Skarsgård è stato riconosciuto con alcuni dei più prestigiosi premi della televisione e del cinema. Dopo anni di ruoli iconici, la vera consacrazione arriva nel 2017 con la sua interpretazione in Big Little Lies, dove veste i panni del tormentato Perry Wright. Il ruolo gli vale l’Emmy Award come Miglior attore non protagonista, ma anche un Golden Globe e un Screen Actors Guild Award, segno di un consenso unanime sia da parte della critica che del pubblico. Negli anni successivi, Skarsgård ha continuato a ricevere lodi per le sue scelte artistiche, in particolare per la sua intensa interpretazione in The Northman, un film che ha mostrato la sua dedizione totale al ruolo anche a livello fisico e psicologico. Sebbene non abbia ancora ricevuto una nomination agli Oscar, è considerato uno degli attori più solidi e rispettati della sua generazione, capace di passare con naturalezza dai blockbuster ai film d’autore.