Zerocalcare e la reazione perfetta alle polemiche del Lucca Comics: il fumettista presenta Corto circuito

Dopo le critiche per la rinuncia a Lucca Comic 2023, Zerocalcare rompe (nuovamente) il silenzio con un nuovo fumetto, intitolato Corto Circuito.

La decisione di Zerocalcare di non presenziare al Lucca Comics & Games 2023 a causa del patrocinio dell’ambasciata israeliana in Italia, come è ben noto, ha generato molte polemiche. Dopo aver risposto con le rime al vicedirettore de Il Foglio Maurizio Crippa, il fumettista ha deciso di replicare alle critiche con un fumetto di 24 tavole, intitolato Corto circuito in cui racconta la sua decisione di non essere presente alla fiera internazionale.

Zerocalcare risponde alle critiche con un nuovo fumetto

Zerocalcare; cinematographe.it

Pubblicato su Internazionale, Corto Circuito è stato presentato da Zerocalcare sui propri canali social. “Ciao so che è grottesco parlare dei c…i miei mentre si consuma una tragedia epocale – scrive – ma siccome è una settimana che chiunque conciona su di me e mi deve insegnà a campà e io me le so tenute quasi tutte, ieri ho disegnato ste 24 pagine per mettere qualche punto”, ha scritto il fumettista. Le 24 tavole partono con una promessa: “Lo so che parlare ancora di Lucca mentre a Gaza continua incessante il massacro è grottesco, ma al centomillesimo articolo pieno di menzogne che mi mette in mezzo personalmente, io o faccio un fumetto o vado in cronaca. Mi rendo conto del rischio mitomania ma ritengo abbia un interesse come caso di studio sui media“.

In Corto Circuito, Zerocalcare ha ribadito di essere contrario ad ogni forma di antisemitismo e di razzismo ma ciò non significa “chiudere gli occhi di fronte ai bombardamenti che stanno martellando Gaza, come racconta chi pretende di schiacciare e blindare il dibattito. Per me è l’esatto contrario“. Infine, una profonda riflessione: “Finché non cambiamo la prospettiva da cui guardare il mondo, finché continuiamo a fare il tifo per uno stato contro un altro, continueremo a scegliere quale massacro giustificare e quale condannare, magari sulla base di interessi commerciali o militari che spesso hanno poco sa che fra con gli ideali. Io preferisco – conclude – spostare il focus sui popoli e sulla necessità di convivere da eguali, e le bandiere degli Stati, specie quelli in guerra, raramente vanno in quella direzione“.