Weapons e il mistero delle 2:17: ecco il vero significato dell’orario

Weapons, ecco la spiegazione di un dettaglio fondamentale del film con Julia Garner!

Tra i tanti dettagli che hanno acceso la curiosità del pubblico, l’orario 2:17 di Weapons è diventato subito un piccolo cult tra gli spettatori. Perché proprio quell’ora? È solo un espediente di tensione o c’è qualcosa di più?

La risposta arriva direttamente dal regista Zach Cregger, che ha svelato le origini di questo enigma. E sì, c’entra uno dei mostri sacri dell’horror: Shining.

2:17, il ponte segreto tra Weapons e Shining

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Chi ha letto il romanzo di Stephen King lo sa bene: la stanza più inquietante dell’Overlook Hotel non è la 237, come nel film di Kubrick, ma la 217. È lì che il Terrore con la T maiuscola prende forma.

Cregger ha deciso di trasformare quel numero in un’ora, 2:17, come sorta di segnale cifrato per i fan dell’horror più attenti. Un modo per dire: “Questo film nasce guardando indietro, alla grande tradizione del genere.”

Kubrick aveva cambiato il numero in 237, ma Cregger ha preferito rimanere fedele alla visione di King: “Avevo persino pensato di usare il 2:37, per omaggiare il film di Kubrick che adoro, ma ho seguito il mio primo impulso: 2:17.”

Un orario che diventa simbolo

In Weapons, il misterioso 2:17 non è solo un dettaglio estetico: diventa una sorta di richiamo al cuore stesso dell’horror, un ponte tra passato e presente. È l’ora in cui la realtà si incrina e il quotidiano lascia spazio al perturbante.

Così, dietro un orario che potrebbe sembrare banale, si nasconde un omaggio ai classici, ma anche una dichiarazione d’intenti: Cregger non vuole solo spaventare, vuole inscrivere il suo film nella grande tradizione del genere.

Tra i dettagli più inquietanti di Weapons, l’orario 2:17 richiama direttamente la stanza 217 del romanzo Shining di Stephen King, creando un legame simbolico con l’horror classico. Un dettaglio così piccolo può davvero nascondere un mondo!