Vittoria Puccini e il dramma della mamma morta per un male “che potrebbe ereditare”

La struggente testimonianza di Vittoria Puccini sulla madre, morta a soli 59 anni

Se potesse avere una seconda occasione, come capita nel film 18 regali alla figlia (interpretata da Benedetta Porcaroli), Vittoria Puccini vorrebbe che la sua vera madre avesse modo di vedere chi è diventata oggi, la nipote cresciuta. Lo ha dichiarato la nota e apprezzata attrice in un’intervista al magazine Amica. Purtroppo, però, un destino cinico glielo ha impedito, avendole portato via il genitore quando era troppo giovane. In pochi sanno del terribile dramma personale, fonte di ansia e dolore.

Vittoria Puccini: in lutto per la mamma

Primo piano Vittoria Puccini

Vittoria Puccini ha, infatti, dovuto affrontare una crudele realtà, conosciuta, ahimè, da tante persone, quella del cancro. L’artista ha tragicamente detto addio alla figura materna a causa di un tremendo tumore, parecchio aggressivo. Aveva solo 59 anni, raccontò a Vanity Fair nel 2016. Quando avvenne il dramma, il volto di film e fiction era a Venezia per la Mostra d’arte cinematografica di Venezia. La devastante notizia l’ha raggiunta travolgendola e spingendola a scappare nella sua Firenze per raggiungere la sua famiglia. Era il 2 settembre 2011.

Qualche anno più tardi, Vittoria Puccini ha rivissuto in un certo senso lo stesso dramma. L’agente Graziella Bonacchi, una sorta di seconda mamma, colei che l’aveva scoperta e lanciata, se ne è andata a propria volta affetta dal tumore. È stata l’unica davvero capace di rimetterla in piedi nel momento in cui perse il genitore. Si trovava nel buio più nero. La manager la esortò a rialzarsi. Non le era permesso fermare anche la sua vita: lei non lo avrebbe voluto.

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Ma Vittoria Puccini non ha intenzione di lasciare altro spazio al riaffacciarsi della malattia nella sua esistenza. Proprio come Angelina Jolie, su consiglio dei medici, ha deciso di sottoporsi a esami per prevenire il manifestarsi del male. Un’amica dottoressa le suggerì di sottoporsi alle analisi, in quanto aveva ulteriori casi nell’asse ereditario, ed è aggressivo. Alla fine, le ha dato retta. Al sopraggiungere della telefonata era in vacanza: buone notizie, urlo liberatorio.

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