Addio a Verónica Echegui: scompare a 42 anni una delle attrici più versatili del cinema spagnolo
Verónica Echegui, attrice di talento e personalità dirompente, è morta a Madrid all’età di 42 anni a causa di una malattia
Il cinema spagnolo piange una delle sue voci più autentiche. Verónica Echegui, attrice di talento e personalità dirompente, è morta a Madrid all’età di 42 anni a causa di una malattia, all’ospedale Dos de Octubre. La notizia, confermata da fonti vicine alla famiglia e ripresa dai principali media iberici, tra cui TVE, ha scosso profondamente il mondo dello spettacolo, che perde una delle interpreti più sensibili e versatili della sua generazione.
Nata come Verónica Fernández de Echegaray, l’attrice aveva conquistato il grande pubblico e la critica già nel 2006, quando Bigas Luna le affidò il ruolo di protagonista in Yo soy la Juani. Quel debutto folgorante non solo la fece conoscere a livello nazionale, ma le valse anche la prima di una lunga serie di candidature ai Premi Goya. La sua forza interpretativa e la capacità di calarsi in personaggi complessi, spesso segnati da fragilità e contraddizioni, divennero presto il suo marchio di fabbrica.

Negli anni successivi Echegui continuò a distinguersi con ruoli intensi e sfaccettati. Memorabili le sue interpretazioni in El patio de mi cárcel (2008) e Katmandú, un espejo en el cielo (2011), entrambe coronate da nomination come miglior attrice protagonista ai Goya. A livello internazionale fu apprezzata anche in Italia, dove recitò al fianco di Toni Servillo nella commedia Lasciati andare (2017). E non mancò di cimentarsi in registri differenti, come nella pellicola musicale Explota, Explota (2020), uscita in Italia con il titolo Ballo, Ballo.
Tra i suoi ultimi lavori sul grande schermo, spicca il thriller politico Justicia artificial (2024), che di fatto ha segnato il suo congedo dal pubblico, oltre a film come La gran familia española (2013). Ma il suo talento non si è limitato al cinema: in televisione si era fatta apprezzare nelle serie Intimidad (2022) e Los pacientes del doctor García (2023), confermandosi interprete poliedrica capace di muoversi tra linguaggi diversi. La sua vena creativa l’aveva portata anche dietro la macchina da presa, conquistando nel 2022 il Premio Goya per il miglior cortometraggio di fiction con Tótem loba.
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