Venezia 80 – Luca Barbareschi sostiene Favino e si scaglia contro Penelope Cruz: “in Ferrari sembra l’Esorcista”

L'attore, presente al Lido, in veste di interprete, regista e produttore con il film The penitent - A rational man, ha detto la sua su questa accesa diatriba.

Venezia 80, noto evento cinematografico mondiale italiano sotto i riflettori di tutto il mondo, è finalmente finito dopo tanti giorni in cui il Lido si è acceso di una luce del tutto particolare. Tanti lungometraggi interessanti sono stati presentati quest’anno, tra vecchi ritorni di autori iconici come Yorgos Lanthimos (che ha vinto il Leone D’Oro con il suo progetto, Povere Creature!), David Fincher, Sofia Coppola, Roman Polanski e molti altri ancora. Si sa, la kermesse filmica, però, non è solo l’occasione di recuperare pellicole, ma anche di vivere il red carpet, seguire gli attori e stare dietro alle loro dichiarazioni. Una delle polemiche più accese di quest’anno l’ha accesa il nostrano Pierfrancesco Favino che, riflettendo sulla presenza di Adam Driver come protagonista del biopic Ferrari nei panni appunto di Enzo Ferrari, ha detto la sua, spiegando che i vari attori dovrebbero interpretare personaggi della loro nazionalità.

Venezia 80 si è conclusa con l’assegnazione del Leone D’Oro a Povere Creature! di Yorgos Lanthimos

Venezia 80 - Cinematographe

    Ebbene, a quanto pare, a Venezia 80, un altro personaggio del nostro cinema, Luca Barbareschi, come riportato da The Post Internazionale, ha detto la sua sull’argomento, dando ragione in realtà a Favino.

    “Sono d’accordo con Favino ma io lo dico da tempo. Non è neanche una questione solo di lingua, decidiamo: vogliamo fare l’eccezione culturale italiana o no? Quando ho girato J’accuse in Francia in francese i produttori ci hanno messo i soldi e poi ho fatto The Palace di Polanski in inglese e i francesi i soldi non li hanno messi. Mi spiace per questa polemica innescata da Favino che stimo, è uno dei più bravi attori, è un po’ strumentale. Detto questo mi piacerebbe che ci fosse un seguito, io ho detto la stessa cosa su Il Gattopardo. Immaginate le parole di Tomasi da Lampedusa in una lingua che non è italiano, non sarebbe possibile. Ho visto come nei film anglosassoni fanno parlare gli italiani, questa imbecillità è nata con il film su Gucci. In Ferrari Penélope Cruz parla con accento spagnolo cercando di essere emiliana. Sembra l’Esorcista. Non siamo secondi a nessuno con il nostro cinema, spero che ci siano da parte della politica grandi investimenti sul Paese e sulla narrazione del nostro Paese altrimenti dobbiamo lasciar che altri ci raccontino”.

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