Tutto l’universo, al via le riprese del debutto di Matteo Damiani: il cinema torna nelle Marche
Damiani, dopo anni di lavoro nel cinema italiano e internazionale, torna a casa per un film che vuole essere radicato, quasi per natura, nelle Marche e nelle loro storie.
Le riprese di Tutto l’universo, opera prima di Matteo Damiani, sono partite il 10 novembre e riportano il regista nella sua terra, quella provincia di Pesaro e Urbino che fa da bussola – emotiva e geografica – al progetto. Una scelta che non sorprende: Damiani, dopo anni di lavoro nel cinema italiano e internazionale, torna a casa per un film che vuole essere radicato, quasi per natura, nelle Marche e nelle loro storie.


Prodotto da Movie Factory in collaborazione con Marche Film Commission, il lungometraggio attraversa un mosaico di luoghi ben riconoscibili: Pesaro, Vallefoglia, Fermignano, Urbania, senza dimenticare il Museo del Balì e una puntata ad Ancona. Le riprese dureranno quattro settimane e l’uscita in sala è fissata per il 2026. Il progetto, sostenuto dalla Regione Marche tramite il bando PR-FESR 2021–27 e riconosciuto dal Ministero della Cultura ai Selettivi per la scrittura, si avvale anche di diverse partnership locali, a testimonianza di un tessuto produttivo che si muove in sintonia con il racconto cinematografico.
Damiani, reduce dal successo del cortometraggio L’ultima festa del 2022, firma la sceneggiatura insieme a Lorenzo Bagnatori e punta ancora una volta su un cinema che osserva le persone prima dei panorami. Al centro della storia c’è Marta, interpretata da Anna Bellato: una donna che ha trascorso l’intera vita accanto alla madre anziana e che, nel momento in cui la malattia peggiora, è costretta a fare i conti con il vuoto che rimanda sempre allo specchio, quello della solitudine e del tempo perduto. Il film si muove così tra fragilità e desiderio di cambiamento, restituendo un ritratto femminile segnato da contraddizioni e piccole rivelazioni che appartengono a molti.


Accanto alla protagonista, il cast riunisce interpreti di grande esperienza come Dora Romano e Majd Mastoura, già premiato con l’Orso d’Argento a Berlino, oltre a Marco Imparato, Fabrizio Bartolucci, Simona Ripari, Valentina Illuminati, Giulia Eugeni, Alice Pistilli e Nicolò Marabini. Il valore territoriale della produzione è evidente anche dietro la macchina da presa: circa 20 professionisti, di cui 15 marchigiani, e un centinaio di comparse selezionate sul posto. Una “piccola comunità temporanea”, che rispecchia lo spirito del film e la volontà di raccontare un mondo spesso rimasto ai margini, ma ricco di vita e memoria. Damiani lo spiega con semplicità: “Tutto l’universo è un film profondamente legato al territorio in cui sono cresciuto. I personaggi portano sullo schermo un ritratto realistico di un mondo nascosto”.
Leggi anche Buen Camino: il poster ufficiale della nuova commedia con Checco Zalone