Trento Film Festival 2019: il programma della 67° edizione

Scopriamo il programma e tutte le iniziative che coinvolgeranno il pubblico della prossima edizione del Trento Film Festival 2019, che si terrà tra il mese di aprile e di maggio

Svelato il programma della 67° edizione del Trento Film Festival

Il Trento Film Festival celebrerà le montagne e gli elementi attraverso ben 127 titoli. Dai documentari ai lungometraggi, dai classici restaurati alle sperimentazioni contemporanee, dal cinema internazionale a quello locale. La selezione della sessantasettesima edizione vuole raccontare le montagne come sensibili punte di iceberg del pianeta Terra, proprio nell’anno in cui si è svegliata la coscienza delle giovani generazioni per il riscaldamento globale e i rischi ambientali.

Otto serate e otto eventi imperdibili. Il Trento Film Festival spazierà, grazie anche all’uso di linguaggi contemporanei, tra l’ecologia e l’alpinismo, passerà dalla musica per arrivare alla filosofia, senza dimenticare l’avventura. Le serate evento ospiteranno da Reinhold Messner a Luca Barbarossa, dalla filosofia alla bicicletta, dalle Dolomiti all’Himalaya, qui di seguito vi sveliamo qualcosa in più ma prima vi ricordiamo che, come vi abbiamo già annunciato in un nostro precedente articolo, questa nuova edizione del Festival verterà la sua sezione speciale, dall’emblematico titolo Destinazione… Marocco, sul meraviglioso Paese che è il Marocco.

La serata di apertura sarà nel segno dello scrittore Paolo Cognetti, già membro della giuria nella scorsa edizione e ora giurato del Premio Itas del Libro di Montagna. Sabato 27 aprile si passerà dal teatro alla musica, grazie alla presenza a Trento di Luca Barbarossa. Dialogando con Alberto Faustini, direttore del quotidiano L’Adige, il cantante romano racconterà il suo rapporto con la montagna e non solo. Ci sarà poi al Trento Film Festival anche Vito Mancuso, intervistato da Fausta Slanzi, si rifletterà su La fragilità della bellezza. Martedì 30 aprile il palco dell’Auditorium Santa Chiara sara per Hervè Barmasse e Giovanni Soldini, in una serata, intitolata Amicizia estrema, a cura di Luca Castaldini, giornalista de La Gazzetta dello Sport. Navigatore oceanico l’uno, alpinista l’altro. Invece Indimenticabile Kukuczka sarà un omaggio alla memoria del grande alpinista polacco, a trent’anni dalla tragedia del Lhotse: il 24 ottobre 1989 la rottura di una corda costò la vita al fenomenale polacco, che stava concludendo la salita della più difficile parete degli 8000. Vi sveliamo inoltre che arriverà Reinhold Messner venerdì 3 maggio. Invece La strada del Pamir. In bicicletta sui grandi altipiani dell’Asia Centrale è il racconto del viaggio del trentino Alessandro De Bertolini dal Tagikistan al Kirghizistan lungo la Pamir Highway, una delle strade più alte del mondo, fino ai 4.600 m. del Passo Akbaital.

Inoltre, oltre alle tradizionali sezioni, il Trento Film Festival quest’anno offrirà una variegata offerta di qualità del Concorso stesso. Proiezioni speciali, il meglio del film di avventura in Alp&ism, lungometraggi fiction delle Anteprime, lo sguardo etnografico di Terre Alte, il cinema del Trentino-Alto Adige in Orizzonti Vicini, i lavori sperimentali e d’artista in Sestogrado, il cinema naturalistico in Muse.Doc e inoltre i film d’animazione per i più piccoli. Ci sarà anche spazio per Amici fragili dedicata ad alberi e boschi, ispirata dalla catastrofica tempesta sulle Dolomiti di fine ottobre 2018. Amici fragili presenterà cinque lungometraggi recenti e un cortometraggio per permettere al pubblico di riflettere su alberi e boschi, a seguito della disastrosa tempesta di fine ottobre 2018.  Il Trento Film Festival non potendo ignorare il disastro che ha colpito le nostre montagne, con milioni di alberi abbattuti dal maltempo ha quindi creato un programma speciale, in collaborazione con Fondazione Dolomiti UNESCO, che cercherà di portare le foreste nel cuore della prossima edizione e delle persone.

Il Trento Film Festival non si fermerà qui. Infatti ci sarà anche quello che viene definito un grande laboratorio artistico: quindici mostre in altrettante location cittadine, dalla fotografia alla scultura. Tra queste vi possiamo svelare che c’è già molta attesa per la mostra dell’artista valdostano Donato Savin, che con le sue tele interpreta e rivisita le rocce delle sue montagne.Inoltre ci saranno più di cinquecento opere presentate, provenienti da ben venticinque differenti nazioni, per la sezione del Trento Film Festival denominata MontagnaLibri. Tra reportage, storie di alpinismo, libri illustrati e quelli dedicati all’infanzia, ci sarà un’offerta adatta a ogni tipo di pubblico. Diverse le anteprime assolute, come le opere autobiografiche di Hans Kammerlander e Krzysztof Wielicki.