Trainspotting: in lavorazione uno spin-off su un folle personaggio

La figura in questione è sicuramente tra le più particolari ed esagerate dei due film.

Trainspotting ha debuttato al cinema nel 1996 con la regia di Danny Boyle

Trainspotting è probabilmente uno dei film più controversi della storia: l’opera, uscita nel 1996 con la regia di Danny Boyle (The Millionaire, Yesterday) ed ispirata al romanzo omonimo del 1993 di Irvine Welsh, racconta la distruttiva e violenta vita di un gruppo di amici ovvero Mark “Rent Boy” Renton (Ewan McGregor), Francis “Franco” Begbie (Robert Carlyle), Daniel “Spud” Murphy (Ewen Bremner), Thomas “Tommy” MacKenzie (Kevin McKidd) e Simon “Sick Boy” Williamson (Johnny Lee Miller). Tra droghe pesanti, rapine e situazioni disagianti, il pubblico è chiamato a vivere delle esperienze davvero allucinanti.

TrainspottingTra queste figure di Trainspotting, forse Begbie è il personaggio più alieno: l’unico che non è dipendente dalle droghe, ma che si alimenta con le risse. Per gli amanti del simpatico ubriacone, ci sono buone notizie: lo stesso attore, Robert Carlyle, in una recente intervista per NME, ha infatti svelato che lui e l’autore dei romanzi di Trainspotting, Welsh, hanno parlato con dei produttori a Londra che sembrano essere interessati a portare sul piccolo schermo una serie spin-off proprio su Begbie che trarrebbe ispirazione dal romanzo The Blade Artist, interamente dedicato al personaggio.

Penso che stiamo pensando di farlo come un evento televisivo di sei ore, come si dice al giorno d’oggi. Qualsiasi cosa significhi. Ma mi sembrava giusto vederla così, e Irvine adorava quell’idea. È una storia così grande – è tutta Los Angeles avanti e indietro fino a Edimburgo – ed è difficile fare tutto questo in un’ora e mezza! Soprattutto se vuoi mantenere pura la base di quel libro.

Vi ricordiamo che nel 2017 è stato portato sul grande schermo T2 Trainspotting, sequel dell’originale, questa volta trasposizione sia del primo romanzo che di Porno, altro libro del ciclo. Considerando questa propensione a creare un universo, non ci sarebbe nulla di strano a vedere anche un’opera tv.

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Fonte: NME