Tra due mondi: recensione del film di Emmanuel Carrère

Il film nasce dal libro inchiesta di Florence Aubenas sul lavoro precario.

In uscita nelle sale cinematografiche italiane il 7 aprile 2022, Tra due mondi (titolo originale Ouistreham) di Emmanuel Carrère è interamente dedicato agli effetti psicologici e sociali della precarietà lavorativa. Il film nasce dal libro inchiesta Le quai de Ouistreham (pubblicato in Italia da Piemme con il titolo La scatola rossa) della giornalista francese Florance Aubenas. Al centro del film, molto ben fatto, troviamo la scrittrice Marianne, interpretata magistralmente da Juliette Binoche, che inizia a lavorare come donna delle pulizie in una città della Normandia. La protagonista non rivela a nessuno la propria identità professionale, allo scopo di immergersi completamente in quel pezzo di mondo, popolato dagli ultimi, che ha deciso di raccontare. Qualcosa di simile era già stato fatto nei primi anni duemila dalla sociologa americana Barbara Ehrenreich che, nel suo libro Una paga da fame. Come non si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo (editore Feltrinelli), aveva raccontato le condizioni di vita dei lavoratori poveri: persone collocate ai margini delle metropoli del benessere, come New York City, alle quali nessuno dà voce. Eppure, come dimostra anche la fatica cinematografica di Carrère, proprio i racconti degli invisibili ci aiutano a vedere meglio le nuove forme della diseguaglianza sociale. Negli uffici di collocamento e nelle aziende che ti assumono e ti licenziano in un battibaleno, la protagonista incontra un’umanità vivace e dolente. Come scrive negli appunti serali sul suo taccuino da scrittrice, il continuo attraversare la sottile linea di demarcazione tra la disoccupazione e il lavoro sottopagato, in altre parole tra il non avere nulla e l’avere troppo poco, induce in lei uno stato di pauroso smarrimento.

L’amicizia con Christèle segna una svolta nella vita di Marianne in Tra due mondi

Lontana dalle comodità di Parigi e dallo status di scrittrice di successo, la protagonista stringe una forte amicizia con Christèle, interpretata da Hèlène Lambert, attrice non professionista come tutti gli altri presenti nel film. La scelta di Carrère di ricorrere ad una diva indiscussa del cinema, come Binoche, e a degli attori non professionisti si è rivelata vincente, poiché ha portato nel cast le dinamiche che il film racconta: la finzione come strumento per avvicinarsi alla verità, la solidarietà tra lavoratori, il muro invisibile che separa gli esclusi dal resto della società. Come scrive Carrère nelle Note di Regia, il ruolo di Juliette Binoche è stato essenziale poiché “ha dato un enorme contributo nel lavoro con le attrici (….) le ha dirette quanto me, non perché abbia impartito loro istruzioni, ma per il modo in cui ha interpretato il suo ruolo al loro fianco”.

Tra due mondi: il film con Juliette Binoche tratto dal libro inchiesta di Florence Aubenas

Mentre Marianne è una donna riflessiva ed enigmatica, Christèle vive le sue emozioni con una sincerità disarmante e senza mezze misure. Nonostante abbiano temperamenti tanto diversi, le due donne sono accomunate dalla ricerca di rapporti umani significativi. Si unisce a loro anche la giovane Marilou, creando un gruppo di amiche in grado di affrontare il lavoro più duro, sottopagato e senza garanzia: la pulizia delle cabine e delle latrine del battello che collega la Francia all’Inghilterra. Si fanno forza a vicenda e qualche volta riescono perfino a divertirsi, anche se i muscoli delle braccia dolgono dopo avere rifatto 60 letti in 90 minuti! Quando Marianne non potrà più nascondere la sua vera identità di scrittrice, il terzetto scoppierà. Diversamente dagli altri lavoratori e amici, Marilou e soprattutto Christèle reagiranno molto male alla rivelazione dell’amica. Per loro, il fatto che in realtà Marianne non sia una donna delle pulizie, destinata a rimanere tale per tutta la vita, rappresenta una sorta di tradimento. Il finale del film è amaro, perché mette in luce gli ostacoli che ancora oggi si frappongono all’amicizia tra persone di diversa estrazione sociale e culturale.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

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