Tom Hanks si scaglia contro la cancel culture: “lasciatemi decidere che cosa mi offende”

Mentre stava parlando del suo libro, l'attore ha affrontato l'argomento con molta serietà e intelligenza.

Tom Hanks (nome completo, Thomas Jeffrey “Tom” Hanks)è un famoso attore americano nativo di Concord, il 19 luglio 1956. Il divo, anche regista, sceneggiatore, produttore sia cinematografico che televisivo, è uno dei personaggi più noti della Hollywood contemporanea, capace di vincere ben 2 Premi Oscar in carriera (come Miglior attore per Forrest Gump e Philadelphia) e lavorare con i più grandi registi del panorama filmico. Il suo debutto risale al 1980, quando è apparso in He Knows You’re Alone di Armand Mastroianni, per poi costruire una carriera fatti di apparizioni in Splash – Una sirena a Manhattan (1984), Dirsi addio (1986), Turner e il casinaro (1989), Il grande volo (1992), Apollo 13 (1995) e molti altri ancora.

Tom Hanks ha vinto 2 Premi Oscar in carriera

Tom Hanks

Di recente, Tom Hanks sta pubblicizzando il suo libro d’esordio ovvero The Making of Another Major Motion Picture Masterpiece, un romanzo inventato che comunque trae ispirazione dalla sua ampia esperienza nel campo del cinema, con tanti personaggi che rappresentano i diversi punti di vista dell’industria. Direttamente a NBC News (via Yahoo! News), la stessa star ha raccontato cosa ne pensa della cancel culture, andandoci piuttosto pesante su questo argomento.

“Sono dell’opinione che siamo tutti adulti qui. Abbiamo fiducia nella nostra sensibilità invece di avere qualcuno che decida da cosa possiamo o meno essere offesi. Lasciami decidere da cosa sono offeso e da cosa non sono offeso. Sarei contrario a leggere qualsiasi libro di qualsiasi epoca che dica ‘abbreviato a causa della sensibilità moderna”.

In particolare Tom Hanks aveva risposto ad una domanda riguardante la tendenza attuale di modificare libri del passato, in maniera tale da eliminare tutti quei riferimenti razzisti o fuori luogo che oggi non sarebbero coerenti con i tempi che corrono. Tra i libri che hanno subito questo destino ci sono i romanzi di James Bond, un personaggio che è considerato troppo sessista, razzista e misogino.

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