Tognazzi – La voglia matta di vivere: tutto quello che c’è da sapere sul documentario dedicato a Ugo Tognazzi
Tognazzi - La voglia matta di vivere è il racconto sincero, intimo, tragico e ironico di uno dei grandi protagonisti della storia del cinema italiano.
Un omaggio all’attore, ma soprattutto all’uomo, con le sue debolezze e la sua forza, attraverso le interviste, i racconti intimi e affettuosi, le immagini delle pellicole di famiglia, girate in Super8. Si può racchiudere con queste poche parole il racconto di Tognazzi – La voglia matta di vivere, il documentario dedicato ad Ugo Tognazzi, uno dei volti più amati della commedia italiana. Scritto e diretto da suo figlio maggiore Ricky, andrà in onda questa sera in prima serata su Rai 3 ed è disponibile on demand su Rai Play.
Tognazzi – La voglia matta di vivere, le anticipazioni sul documentario-ricordo dedicato ad Ugo Tognazzi

Tognazzi – La voglia matta di vivere è un lungo flashback per tracciare il profilo e la carriera di uno dei più grandi volti del cinema italiano. Dal cimitero di Velletri – città in cui Ugo Tognazzi ha vissuto gran parte della sua vita e dove adesso riposa – alla sua città natale, Cremona. Dalle stelle di Negroni, nella cui azienda ha lavorato, alle stelle del cinema. Ugo Tognazzi è stato interprete di più di 150 film, protagonista iconico di pellicole rimaste impresse nell’immaginario collettivo e uomo dallo spirito libero. Dal cult Amici miei, a La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci – che gli è valsa la tanto agognata Palma D’Oro a Cannes, a cui era stato candidato per ben otto volte – senza dimenticare i successi internazionali come La grande abbuffata di Marco Ferreri, Il vizietto, Barbarella, Romanzo popolare, Il federale, a testimonianza della sua poliedricità e della capacità di muoversi tra generi diversi, dal varietà ai film d’autore, al fianco di talenti del calibro di Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassmann, Alberto Sordi, Monica Vitti, che, come lui, continuano a vivere nella memoria collettiva.
In Tognazzi – La voglia matta di vivere, al racconto dei familiari si affianca quello di amici, registi e colleghi come Andréa Ferréol, Pupi Avati, Alessandro Haber, Simona Izzo, Luca Barbareschi, Arturo Brachetti, Fioretta Mari, Michele Placido, Enrico Vanzina, Marco Risi, Marco Ferreri, Giovanna Ralli, Ornella Muti, Barbara Bouchet e molti altri. Le persone di cui Ugo Tognazzi amava circondarsi nella casa di Velletri e in quella di Torvajanica: il mare, la solarità, la convivialità, il torneo di tennis, lo scolapasta d’oro, l’energia anche quando ormai non era più un ragazzo, ma con la passione di sempre. Non solo cinema, però. Ugo Tognazzi è stato anche uomo di teatro e proprio verso la fine della sua carriera scelse di mettersi in gioco tornando sulle scene dei palchi di Italia e della commedia dell’arte di Parigi, desideroso di misurarsi ancora una volta con la dimensione più autentica della recitazione. Un ritorno maturo e consapevole, che segnò le sue ultime stagioni artistiche con prove intense, come L’avaro di Molière, che interpretò nel 1990 con grande successo di critica e pubblico.