Titan – Il disasto di OceanGate: come sono morti i passeggeri del sottomarino?
Nel cuore dell’oceano, il Titan si è piegato su sé stesso, senza lasciare il tempo di urlare.
Il 18 giugno 2023, cinque persone sono scese a bordo del Titan, un sommergibile progettato dalla OceanGate per raggiungere il relitto del Titanic. Doveva essere un viaggio estremo, da raccontare al ritorno con la voce rotta dall’adrenalina. Invece, nel silenzio dell’Atlantico, a oltre 3.300 metri di profondità, lo scafo ha ceduto. Un collasso improvviso, devastante. Nessuno è sopravvissuto. Una fine brutale, invisibile e silenziosa, nel punto più remoto dell’oceano. La pressione ha schiacciato i passeggeri, senza lasciare via di scampo.
Come sono morti i passeggeri del Titan

A bordo c’erano: Stockton Rush, CEO di OceanGate e pilota del mezzo; Paul-Henri Nargeolet, esperto francese del Titanic; il miliardario Hamish Harding; e il pakistano Shahzada Dawood con suo figlio Suleman, di appena 19 anni. Non c’è stato il tempo di capire cosa stesse succedendo: secondo le stime, l’implosione è avvenuta in pochi millisecondi, con una forza pari a circa 400 atmosfere. Impossibile scampare alla tragedia.

Il Titan non era certificato da nessuna autorità indipendente. Lo scafo, costruito in fibra di carbonio, potrebbe aver ceduto di colpo, secondo l’ingegnere Jasper Graham-Jones. Un’altra ipotesi parla del cedimento dell’oblò frontale, ma i detriti recuperati non sembrano confermarla, rendendo l’analisi ancora oggi controversa. Il boato sentito dalla nave madre MV Polar Prince è stato l’ultimo segnale del Titan. Subito dopo, silenzio.
Nei giorni successivi, la Guardia Costiera americana ha recuperato alcuni resti umani tra i detriti, poi sottoposti a test del DNA. Solo nel 2024 è arrivata la conferma ufficiale: tutte le cinque vittime sono state identificate. Ma la maggior parte dei corpi non è mai stata trovata. A quelle profondità, con quella pressione, tessuti e ossa vengono letteralmente disintegrati, lasciando solo frammenti dispersi sul fondo dell’oceano.