Tim Burton sull’Intelligenza Artificiale: “è come se ti risucchiasse l’anima”

Il famoso regista americano, in una recente intervista, ha commentato questa pratica che sta cambiando totalmente il mondo dell'intrattenimento.

Tim Burton è un famoso regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore, animatore e disegnatore americano, uno degli autori cinematografici più distinguibili e originali dell’attuale panorama filmico mondiale. Dopo aver iniziato la sua carriera lavorando alla Disney, mano a mano il cineasta nativo di Burbank, California, ha progressivamente sviluppato un suo personale stile, con tratti macabri, gotici e orrorifici, tutte caratteristiche molto diverse e lontane da La Casa di Topolino che sono comunque evidenti in progetti cult nati dal suo ingegno come Beetlejuice – Spiritello porcello (1988), Edward mani di forbice (1990), Il mistero di Sleepy Hollow (1999), La sposa cadavere (2005), Alice in Wonderland (2010) e molti altri ancora.

Tim Burton ha lavorato per un periodo alla Disney prima di mettersi in proprio, dando vita ad uno stile artistico personale

Tim Burton - Cinematographe

Di recente, proprio Tim Burton è stato intervistato in particolare dalla testata The Independent che ha chiesto proprio al film-maker cosa ne pensasse dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale all’interno del mondo dell’arte. In questi ultimi anni abbiamo visto come l’IA, sotto certi limiti, è in grado di ricreare illustrazioni, disegni ma anche sceneggiature basandosi solamente su alcuni comandi che vengono dati alla macchina, che va a ricercare in un vasto database per riportare alla luce la risposta perfetta. Il regista statunitense non ha nascosto il suo timore, analizzando uno scenario piuttosto macabro (come al suo solito).

“Hanno chiesto all’intelligenza artificiale di realizzare le mie versioni dei personaggi Disney! Non riesco a descrivere la sensazione che ti dà. Mi ha ricordato quando altre culture dicono: ‘Non scattare la mia foto perché ti sta portando via l’anima’. Quello che fa è che ti succhia qualcosa. Ci vuole qualcosa dalla tua anima o psiche; questo è molto inquietante, soprattutto se ha a che fare con te. È come un robot che si prende la tua umanità, la tua anima”.

Detto questo, Tim Burton ha anche spiegato che alcune delle creazioni dell’IA di cui abbiamo parlato sopra erano in realtà molto buone, anche se però, per l’appunto, tali prodotti non hanno lasciato una buona impressione al cineasta.

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