Thunderbolts*, il regista spiega perché QUELLA morte era necessaria
Il regista di Thunderbolts* rivela il perché di quella inaspettata morte: "Avevamo bisogno di un colpo di scena"
Il nuovo capitolo dell’Universo Cinematografico Marvel, Thunderbolts*, è già il film più visto al botteghino mondiale, ma a far discutere il pubblico non è solo l’azione esplosiva o la performance di Florence Pugh nei panni di Yelena Belova. Al centro del dibattito c’è una scena post-credits scioccante che ha segnato un inaspettato punto di svolta per il film – e per il destino di un personaggio che molti credevano al sicuro.
Attenzione: seguono spoiler!

In pochi se lo aspettavano, ma Taskmaster (Olga Kurylenko), introdotta in Black Widow, muore brutalmente pochi istanti dopo la sua comparsa, uccisa da Ghost (Hannah John-Kamen) in una scena tanto rapida quanto brutale. Una scelta narrativa che ha spiazzato il pubblico, anche perché la campagna promozionale aveva suggerito che Taskmaster fosse una delle figure centrali del film.
In un’intervista a Entertainment Weekly, il regista Jake Schreier ha spiegato le motivazioni dietro questa scelta controversa. Inizialmente, la scena non era prevista, ma è stata aggiunta durante la pausa forzata causata dagli scioperi che hanno bloccato la produzione: “Ci siamo fermati prima dell’inizio delle riprese e quella pausa ci ha permesso di riflettere davvero sul film. Una volta tornati, abbiamo capito che mancava qualcosa: mancava sangue. Mancava una reale sensazione di pericolo.“
Secondo Schreier, il film doveva trasmettere l’idea che chiunque potesse morire, per creare tensione autentica tra un gruppo di personaggi moralmente ambigui e imprevedibili: “Volevamo che il pubblico sentisse che nessuno era al sicuro. Soprattutto in un film con questi personaggi, deve esserci quell’energia da ‘tutto può succedere’. So che è difficile oggi, con trailer e leak ovunque, ma quella morte serviva proprio a questo.“
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Il momento in cui Taskmaster viene uccisa avviene durante il confronto finale tra i membri della squadra, dopo che Valentina (Julia Louis-Dreyfus) li ha traditi, incastrandoli in una trappola letale. Yelena riesce a capire cosa sta succedendo – ma troppo tardi per evitare l’inevitabile. La scena, seppur breve, ha lasciato il segno. Da una parte, mostra quanto Thunderbolts* sia disposto a spingersi oltre rispetto ad altri film del MCU. Dall’altra, però, potrebbe anche rappresentare un falso allarme: una morte tanto improvvisa e “shock” rischia di essere un espediente isolato, usato solo per creare tensione, senza reali conseguenze per gli altri personaggi principali. “È una sorpresa che colpisce, ma allo stesso tempo mette anche al riparo tutti gli altri“, osservano alcuni fan. “Una morte serve da avvertimento, ma alla fine gli altri sembrano intoccabili.“
Nel vasto universo narrativo della Marvel, le morti definitive sono rare, e spesso disattese da resurrezioni, viaggi nel tempo o multiversi. Resta da vedere se la fine di Taskmaster sarà davvero permanente, ma per ora, la scelta di Schreier ha fatto il suo effetto: ha reso Thunderbolts* imprevedibile, almeno per un momento.