The Midnight Sky: perché le recensioni del film di George Clooney sono così contrastanti?

Le recensioni di The Midnight Sky mostrano che i pareri dei critici sono molto contrastanti sull'ultimo film di e con George Clooney.

I critici hanno avuto reazioni molto contrastanti su The Midnight Sky, l’ultimo film di George Clooney targato Netflix. Ecco i principali punti di discussione

Le recensioni di The Midnight Sky mostrano che i pareri dei critici cinematografici sono molto contrastanti sull’ultimo film di e con George Clooney. Molte recensioni lodano lo stile visivo e il potenziale narrativo, ma sembra che il thriller post-apocalittico manchi il bersaglio in certi aspetti.

In The Midnight Sky Clooney interpreta uno scienziato solitario di nome Augustine che si trova nell’Artide e che cerca di impedire ai suoi colleghi astronauti di rientrare sulla Terra, colpita da una misteriosa catastrofe globale. Il film è basato sul romanzo del 2017 di Lily Brooks-Dalton La distanza tra le stelle ed è disponibile su Netflix dal 23 dicembre 2020.

the midnight sky recensione film netflix cinematographe.it

Il film, attualmente, su Rotten Tomatoes (il celebre sito di aggregazione delle recensioni) ha un punteggio del 53% (basato su oltre 140 recensioni), con il punteggio del pubblico leggermente inferiore del 41%. La questione principale delle critiche sembra essere l’approccio narrativo, in particolare l’aspetto sentimentale che prevale sull’elemento fantascientifico. La maggior parte dei critici elogia George Clooney per la sua interpretazione e il suo stile visivo come regista, ma alcuni sono stati particolarmente critici riguardo al palese presagio, evidenziato principalmente dall’apparizione di una giovane ragazza, Iris (Caoilinn Springall), che ricorda ad Augustine il passato. All’inizio c’è un po’ di mistero, ma Clooney e lo sceneggiatore Mark L. Smith sembrano non volersi fidare dell’intuito del pubblico e così il finale è stato reso prevedibile. Inoltre, l’enfasi sul passato di Augustine sembra sminuire le scene ambientate nello spazio.

Il Los Angeles Times ha scritto: “I temi dell’estinzione e della sopravvivenza del film sono degni di un adattamento premuroso, qualcosa che sfugge all’ambizioso film in quanto soccombe a un racconto schematico e sentimentale che si spinge oltre per un grande gesto e oscura le idee più significative”.

Il Sidney Morning Herald: “Visivamente funziona… Le scene in Islanda sono così agghiaccianti che ne emergi temendo il congelamento. È il fattore umano che non riesce a convincere”.

Il Washington Post: “Astutamente, e per una cattiva regia che nasconde abilmente il suo vero intento fino alla toccante fine, si rivela essere una storia di rimpianto e un’opportunità perduta di connessione”.

Leggi anche la nostra recensione del film