The Match – La grande partita: la storia vera del film di Jakov Sedlar

Scopriamo insieme la storia vera che ha ispirato The Match - La grande partita, film con protagonista Franco Nero!

Diretto da Dominik Sedlar, The Match – La grande partita è un film del 2021 con protagonisti Franco Nero, Caspar Phillipson e Inva Mula. Girato in Croazia, in particolare a Zagabria e zone limitrofe nel territorio della Slavonia, il film è ambientato nella primavera del 1944. In occasione del compleanno di Adolf Hitler, i nazisti hanno organizzato all’epoca una grande partita di calcio coinvolgendo i prigionieri ungheresi, schierati in campo contro la squadra di militari del Terzo Reich. A guidare gli ungheresi vi è un uomo carismatico, ex capitano della nazionale di calcio che non perde la sua determinazione nonostante le condizioni pietose dei suoi giocatori indeboliti dalla prigionia. L’uomo è disposto a tutto pur di vincere e cerca di fare forza alla sua squadra. The Match – La grande partita è ispirato ad una storia vera: ecco quale!

La vera storia di The Match – La grande partita

The Match - La grande partita; cinematographe.it

Dopo che prese il controllo dell’Unione Sovietica nel 1941, l’esercito nazista decise di organizzare diversi eventi culturali e sportivi con un fine ben preciso, ovvero quello di non mostrarsi come despoti crudeli. Il calcio, negli anni quaranta, era già molto molto popolare in Europa orientale e una delle squadre più popolari in Ucraina era la Dynamo Kyiv. Tuttavia, dopo l’invasione tedesca, il campionato venne cancellato poiché anche i giocatori divennero prigionieri nei campi di guerra. Furono costretti a lavorare nelle fabbriche sotto le forze di occupazione naziste, per produrre pane per i soldati tedeschi. Nella primavera del 1942, l’ex portiere della Dynamo, Mykola Trusevych fu rilasciato e iniziò a cercare i suoi compagni di squadra con l’aiuto del suo capo al Bakery Number 3. Trusevych trovò otto dei suoi ex membri della squadra insieme a tre membri della loro squadra rivale, la Lokomotiv Kiev. Insieme fondarono la squadra militare locale chiamata F.C. Start. Dopo alcune vittorie, la squadra iniziò ad essere un simbolo di speranza per la zona, destando e non poco la curiosità dei tedeschi.

Le autorità naziste decisero, allora, di organizzare una partita tra la Flakelf, la squadra della Luftwaffe, e la Start. L’incontro si svolse il 9 agosto 1942,il giorno del compleanno di Adolf Hitler, allo stadio Zenit di Kiev, davanti a circa duemila spettatori e arbitrata da un ufficiale della SS. Il punteggio finale della partita fu di 5-3 a favore dello Start. L’incontro, però, non durò tutti i 90 minuti perché l’arbitro fischiò la fine prima del previsto per evitare ulteriori umiliazioni alla squadra della Luftwaffe. Ma cosa è accaduto ai giocatori della Start dopo la partita? Ci sono più teorie, ma la versione più accreditata è che tutti i giocatori vennero arrestati dalla Gestapo nove giorni dopo, il 18 agosto 1942, dopo la denuncia di Georgi Shvetsov, l’allenatore della squadra di calcio Rukh. L’uomo informò la Gestapo che gli ex giocatori della Dynamo erano membri ufficiali dell’NKVD e potevano organizzare atti di sabotaggio contro l’esercito nazista in quel di Kiev. Dopo tre settimane nella prigione della Gestapo, otto dei giocatori della Dynamo furono deportati nel campo di concentramento di Syrets. Circa sei mesi dopo l’arresto, tre giocatori – Trusevich, Kimenko e Kuzmenko – furono giustiziati il 24 febbraio 1943, insieme ad altri prigionieri. I sopravvissuti del campo hanno affermato che i corpi furono gettati nella fossa comune di Babi Yar. Nessuno di loro, tuttavia, crede che l’esecuzione sia stata una diretta conseguenza.