The Equalizer 3: il regista non era soddisfatto del primo montaggio del film

La prima versione della pellicola durava 2 ore e 15, ma è stata notevolmente tagliata.

The Equalizer è una fortunata saga cinematografica action che vede come protagonista il doppio Premio Oscar Denzel Washington (che ha vinto la coppia di statuette grazie alle sue interpretazioni in Glory – Uomini di gloria e Training Day). Il progetto, in particolare, trae ispirazione liberamente dalla serie televisiva di stampo action Un giustiziere a New York, cambiando in realtà qualche caratteristica del personaggio principale, ma lasciando intatto l’incipit di fondo: un antieroe che, andando contro la legge, si fa giustizia da solo, seguendo le proprie personali regole. Ebbene, dopo i primi due fortunati capitoli, usciti rispettivamente nel 2014 e 2018, ecco che il franchise si è concluso con il terzo film, che ha attualmente diviso in due il pubblico e la critica.

The Equalizer è ispirato alla serie Un giustiziere a New York

The Equalizer - Cinematographe

In una recente chiacchierata con il regista Antoine Fuqua (Attacco al potere – Olympus has fallen, I Magnifici 7) che ha tenuto per Collider, il cineasta ha rivelato che il montaggio originale della pellicola durava in realtà 2 ore e 15 minuti, ma che poi è stato costretto a tagliare molte scene perché il ritmo era troppo lento e poco serrato.

“Questo film non è mai stato più lungo, direi, di 2:15, e non ne ero soddisfatto. All’inizio non riuscivo a trovarne il ritmo, per qualche motivo. Penso che gran parte di ciò [fosse] perché, uscendo da Emancipation, l’intera faccenda – non entrerò in questo argomento – ma tutta la faccenda dell’Academy, mi ha messo un po’ a dura prova di cui non mi rendevo conto . Ho dovuto riprendermi un po’. Quindi, il mio ritmo era sbagliato, e così quando sono entrato nella sala di montaggio, il mio ritmo sembrava spento, e mi ci è voluto un po’. Dovevo guardarlo e guardarlo, e lasciare che arrivasse a me sempre di più e di più al punto in cui mi sembrava giusto, il battito del cuore sembrava giusto. Poi, mentre cesellavo e cesellavo e cesellavo e cesellavo via, pensavo ancora: ‘Oh, sta migliorando’, e ho cesellato ancora un po’. Ho pensato: ‘Ancora non mi manca’, e l’ho tagliato, e ho pensato: ‘Non mi è mancato affatto!’ E ho continuato finché non ho pensato: ‘Okay, se vado oltre, mi farò male’ .Poi ho chiamato Conrad, letteralmente nel mix, il giorno prima che finissimo, e gli stavo dicendo: ‘Rimettiamo a posto questa cosa, rimettiamo a posto quello’, e lui ha detto: ‘Di che ca**o stai parlando? ? Il film è finito.’ Ho pensato: ‘Devo rimetterlo a posto. Devo trovare un modo per farlo. Poi ho iniziato a rimettere un paio di cose perché il mio ritmo era appena sceso e le cose mi arrivavano un po’ tardi’.”

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Fonte: Collider