The Book of Vision apre la 35ª Settimana Internazionale della Critica

Il film d'apertura della 35ª Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma della 77ª Mostra del Cinema di Venezia, sarà The Book of Vision.

The Book of Vision di Carlo S. Hintermann Gerardo Panichi, Sébastien Delloye, Robin e Vera Monotti Grazia aprirà la 35ª edizione della Settimana Internazionale della Critica a Venezia

Sarà The Book of Vision, l’opera visionaria diretta Carlo S. Hintermann con la produzione esecutiva di Terrence Malick, il film d’apertura della 35ª edizione della Settimana Internazionale della Critica, la sezione autonoma e che si svolgerà in contemporanea con la 77ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. The Book of Vision è prodotto dalla Citrullo International, la Entre Chien et Loup, la Luminous Arts Productions, in collaborazione con Rai Cinema, e vanta un cast internazionale composto da Charles Dance (Il Trono di Spade), Lotte Verbeek (The Black List, Outlander, I Borgia), Sverrir Gudnason (Borg McEnroe), Isolda Dychauk (I Borgia, Faust, TwoGirls) e Filippo Nigro. Il film racconta un viaggio attraverso i contrasti: passato e presente, vita e morte, sofferenza e gioia.

La possibilità di attraversare il tempo mi ha sempre affascinato“, ha dichiarato il regista Carlo S. Hintermann. “Forse il primo motivo per cui mi sono innamorato del cinema è la sua capacità di saltare in dimensioni temporali e spaziali diverse. The Book of Vision fa di questa possibilità un elemento di forza. La passione maturata verso i film fantasy degli anni ’80 e ’90 con i quali sono cresciuto, da I Goonies a Labyrinth, da La Storia infinita a Ritorno al futuro, ha un ruolo importante. Il meccanismo è lo stesso: aprire una porta verso una dimensione inaspettata, verso il fantastico. Dal punto di vista visivo sia la parte contemporanea che quella del passato tengono conto di questa porta: ogni luogo, ogni oggetto, ogni azione ha una valenza ambigua, in bilico tra due dimensioni“.

 

Sinossi: Eva (Lotte Verbeek), una giovane e promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi nello studio della Storia della medicina e mettere in discussione tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e un destino che sembra segnato. Johan Anmuth (Charles Dance) è un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte razionaliste e antiche forme di animismo. The Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti: il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio tempo.

Anche il cast tecnico di The Book of Vision è composta da grandi nomi del cinema come Joerg Widmer nel ruolo di direttore della fotografia, che ha collaborato con Wim Wenders, Roman Polanski, Quentin Tarantino, Michael Haneke e Bela Tarr. La scenografia è affidata a David Crank, definito uno dei più talentuosi scenografi americani, che ha lavorato con Paul Thomas Anderson nei film Il Petroliere, The Master, e Vizio di forma, con Steven Spielberg in Lincoln e con Terrence Malick in The New World, The Tree of Life e To the Wonder. Anche il reparto costumi vanta un nome importante: Mariano Tufano, che ha lavorato a film italiani e internazionali, e vincitore del David di Donatello per Nuovomondo i Miglior Costumi nel 2007.