Superman: James Gunn ha tenuto la scena più controversa, nonostante la reazione del pubblico
James Gunn ha sfidato le reazioni del pubblico.
James Gunn ha deciso di sfidare le reazioni del pubblico mantenendo nel suo nuovo Superman una scena che, già dalle prime proiezioni di prova, ha fatto discutere. Protagonista involontario della polemica? Uno scoiattolo.
Durante una sequenza ad alto tasso di adrenalina – un attacco devastante di un mostro gigante a Metropolis – il supereroe più iconico della DC interrompe la sua corsa per salvare un piccolo scoiattolo dalla morte certa, impedendo che venga calpestato. Una scelta che per Gunn rappresenta l’essenza del personaggio: empatia, rispetto per ogni forma di vita e l’idea che, se può evitarlo, nessuno debba morire sotto la sua vigilanza. Nemmeno un animale. Eppure, questa scena “minore” ha acceso un acceso dibattito tra il regista e il suo team creativo.

“Probabilmente è stato il secondo o terzo dibattito più grande sul film”, ha rivelato Gunn a Rolling Stone. “L’abbiamo mostrato al pubblico durante i test screening e molti si sono chiesti perché Superman dovesse sprecare tempo per salvare uno scoiattolo. Ho provato a tagliarla in un montaggio e mi sono reso conto che mi mancava. Mi sono detto: ‘Deve salvarlo’. Inoltre, c’erano problemi di continuità geografica: senza quella scena, il percorso di Superman risultava incoerente. Così ho deciso di reinserirla, nonostante le obiezioni di alcuni membri della produzione.”
Gunn aveva già raccontato un episodio simile al New York Times, spiegando che l’opposizione interna era forte. “Molte persone pensavano fosse troppo. Ma alla fine la questione era: vi piacciono gli scoiattoli o no?”, ha scherzato.
Il riferimento storico non è casuale. Hollywood ha una lunga tradizione di “proiezioni di prova” che possono determinare il destino di scene intere, come avvenne già negli anni ’20 con Harold Lloyd. Ma Gunn ha scelto di restare fedele alla sua visione, rivendicando un Superman capace di occuparsi tanto del destino dell’umanità quanto della vita più fragile e apparentemente insignificante. Una scelta che, al di là delle polemiche, dice molto del tono e dello spirito del film.
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