Streaming Community e il giro di vite verso gli utenti della piattaforma: “multe fino a 5000 euro”

Le autorità italiane stanno intensificando gli sforzi per contrastare la pirateria digitale, considerata una violazione del diritto d’autore.

Negli ultimi giorni ha fatto discutere la notizia del rafforzamento dei controlli da parte dell’AGCOM nei confronti degli utenti che accedono alla piattaforma di streaming illegale Streaming Community. In particolare, si è parlato della possibilità di sanzioni fino a 5000 euro per coloro che, in modo recidivo, usufruiscono dei contenuti offerti illegalmente dalla piattaforma, che include film, serie TV e documentari.

Streaming Community - cinematographe.it

Ma come è possibile identificare questi utenti che usano Streaming Community? La risposta sta nell’indirizzo IP, una sequenza numerica univoca assegnata a ogni dispositivo connesso a Internet, simile a un indirizzo postale digitale. Ogni volta che un utente visita un sito web, il proprio indirizzo IP viene registrato dai server della piattaforma. Se il sito finisce sotto indagine, i dati raccolti, incluso l’IP, possono essere esaminati dalle autorità.

Sebbene un indirizzo IP non riveli direttamente il nome di una persona, i fornitori di servizi Internet (ISP) sono in grado di collegarlo a un’identità precisa. In caso di indagini ufficiali, possono essere obbligati a fornire queste informazioni alle autorità competenti. Ciò rende possibile identificare gli utenti, soprattutto se hanno visitato frequentemente piattaforme sotto osservazione come Streaming Community.

Oltre all’uso su siti pirata come Streaming Community, l’indirizzo IP può essere tracciato anche tramite link, moduli online, forum o annunci pubblicitari mirati. In alcuni casi, può persino essere usato da criminali informatici per localizzare un utente o tentare attacchi alla sicurezza del dispositivo.

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