Stellan Skarsgård sul suo ruolo in Mamma Mia!: “assurdo che mi chiedessero di fare un musical”

Stellan Skarsgård svela il motivo per cui accettò di recitare nel celebre musical, anche se non sapeva cantare.

Stellan Skarsgård, attualmente nei cinema con Dune – Parte 2 (2024), dove interpreta il terribile Baron Harkonnen, ha recentemente parlato di uno dei suoi ruoli più noti, e anche inconsueti, della sua filmografia. Parliamo infatti del suo personaggio Bill Anderson nel celebre musical Mamma Mia! (2008), nel film l’attore interpreta uno dei potenziali padri di Sophie (Amanda Seyfried).

L’attore svedese, in una recente intervista per Vanity Fair, ha spiegato infatti il motivo per cui accettò il ruolo nonostante non fosse simile a quelli solitamente interpretava.

Stellan Skarsgård su Mamma Mia!: “Non dovevamo fare altro che essere carini e sciocchi

Stellan Skarsgard - Cinematographe.it

Skarsgård, nell’intervista con il magazine americano, ha svelato come inizialmente era esitante nell’accettare la parte in Mamma Mia! ma quando ha saputo che doveva semplicemente essere “carino e sciocco” ha accettato immediatamente.

Noto per ruoli forti e spesso di personaggi negativi, Skarsgård ha rivelato di essere rimasto molto sorpreso quando gli venne offerta la parte nel musical al fianco di Meryl Streep e Amanda Seyfried, dato che non sapeva ne cantare ne ballare. “Era assurdo che mi chiedessero di fare un musical. Non so cantare, non so ballare. E poi ho visto che c’era anche Pierce Brosnan e Colin Firth, e nemmeno loro sanno cantare e ballare, quindi mi sono sentito un po’ meglio.”

L’attore ha anche svelato un dettaglio divertente, quando ha saputo che lui, Brosnan e Firth, avrebbero dovuto semplicemente interpretare dei “bei fusti” ha immediatamente amato l’idea. “Ho capito che dovevamo solo essere – come nei film diretti da uomini e con uomini come protagonisti che hanno le bionde sciocche – ed eravamo solo i bei fusti in questa produzione femminile.” L’attore ha aggiunto: “Non dovevamo fare altro che essere carini e sciocchi. C’era solo una cosa che ci avevano chiesto di fare, ed era quella di divertirci ‘perché se non ci si diverte, non sarà più un film’.”

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