Stanley Tucci e quella malattia che lo aveva privato dei sapori: “l’amore per il cibo mi ha aiutato a guarire dal cancro”
Per combattere il cancro, Stanley Tucci ha trovato una forte motivazione nella passione per la buona tavola, rovinata dalla brutta malattia.
Non solo lo nutre, ma lo arricchisce. In tutto e per tutto: mente, corpo e anima. Così Stanley Tucci descrive il rapporto con il cibo, una delle principali ragioni per cui ha combattuto in maniera tenace contro il cancro orale diagnosticatogli dai medici. Che lo hanno sottoposto a 35 sedute di radioterapia e a 7 sessioni di chemio nel corso degli anni. Adesso il brutto male è in remissione, ma il celebre attore americano se la ricorda bene la sofferenza provata.
Stanley Tucci: l’amore per il cibo è stato determinante contro il cancro
Intervenuto alla trasmissione Sunday Sitdown with Willie Geist della NBC, Stanley Tucci ha descritto le pene di quel periodo. Aveva perso 35 chili. Gli avevano messo un sondino per alimentarsi e mangiare si era trasformato in un supplizio: tutto aveva un sapore e un odore estremamente sgradevole. E per uno come lui, dalla buona forchetta, è stato davvero complicato conviverci. Poi, con il passare del tempo, i sacrifici hanno portato i risultati auspicati. Nel corso dei mesi ha constatato dei progressi e sedere a tavola è tornato un piacere.
Scoperto di avere il cancro nel 2017, Stanley Tucci era inizialmente restio a ricevere il trattamento consigliatogli dall’equipe di dottori. Incombeva il fantasma della prima moglie Kate, scomparsa a causa di un tumore al seno nel 2009. Hanno viaggiato in ogni parte del mondo alla ricerca di una valida cura contro il brutto male. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
Nel momento in cui Stanley Tucci è stato messo al corrente delle sue condizioni di salute, ha avvertito choc e terrore. La dolce metà Felicity è stata essenziale a persuaderlo nell’accettare le cure. Se fosse stato per lui sarebbe andato avanti a rifiutarle, pur consapevole che in ballo c’era la sua stessa vita. Lo hanno dovuto obbligare e senza l’ostinazione delle persone care non sarebbe più qui.