Spider-Man: Tom Holland si racconta a Next Gen 2015

In nove anni, il londinese Tom Holland è passato dall’essere protagonista nel musical Billy Elliot a sopravvivere allo tsunami con Naomi Watts in The Impossible, fino al ruolo principale di Spider-Man, nel quale apparirà per la prima volta nel 2016 in Captain America: Civil War. «Ho girato due film durante le audizioni», ha dichiarato in riguardo a Pilgrimage, un’avventura che ruota attorno a dei monaci, e Backcountry, un thriller incentrato sul rapporto padre-figlio con Joel Kinnaman. «Volevo essere sicuro di focalizzarmi al 100 percento su questi film e le audizioni per Spider-Man non sono state un ostacolo. La cosa più dura per me è stata non sapere, aspettare quella telefonata e pensare, “Sono arrivato alla fase successiva?”» Quella telefonata è finalmente arrivata a giugno. La sua prima mossa, quindi, è stata raggiungere Charlie Hunnam e Robert Pattinson in Lost City of Z, che ha portato Tom Holland nelle giungle della Colombia. Il film è stato montato solo tre settimane fa e ora Tom è di nuovo a Londra, felice nella sua città preferita, anche se non si sa per quanto, visto che il prossimo lavoro sarà di sicuro dietro l’angolo. «Francamente, non vivo abbastanza spesso a casa. Lavoro e viaggio sempre all’estero. Quindi è rilassante tornare dalla mia famiglia».

Tom Holland, il diciannovenne inglese che sarà il prossimo Spider-Man sul grande schermo, si racconta a Next Gen 2015:

Il momento in cui ho saputo di voler diventare un attore: Non è arrivato finché non ho superato la metà del mio lavoro per Billy Elliot, lì ho deciso che la recitazione era qualcosa che volevo perseguire.

Il mio modello di attore: Jake Ghyllenhaal. Non ho proprio visto un film in cui Jake non vada bene. Fa delle scelte intelligenti e creative. È qualcuno con cui mi piacerebbe lavorare in futuro.

La mia peggiore abitudine sul set: Bevo troppo the sul set. Ne bevo tipo otto tazze e c’è troppa caffeina per un ragazzo di 19 anni, sapete?

Lo show televisivo che mi crea dipendenza: Ero dipendente da Sons of Anarchy finché non ho iniziato a lavorare con Charlie Hunnam [in Lost City of Z]. Era troppo strano guardarlo e lavorare con lui. Ha un diverso aspetto fisico da quando ha perso molto peso per il film che stiamo facendo ed era anche bizzarro guardare qualcuno in uno show mentre ci stavi lavorando insieme. Quindi l’ho messo in attesa e ora che abbiamo finito con il film ho bisogno di tornare a vederlo.

Attore/regista con il quale non vedo l’ora di lavorare: Martin Scorsese. È il migliore. Ma per il momento, mi piacerebbe lavorare con David Ayer. Sono un grande fan del suo lavoro. E tempo fa, ho lavorato con Jon Bernthal, che era in Fury, che Ayer ha diretto. Era ossessionato da Ayer e ci raccontava delle storie. Sembra il tipo di persona con cui potrei andare d’accordo.

Il mio peggior provino: Il peggior provino che ho mai fatto è stato all’età di nove anni circa, per Romeo e Giulietta, nella mia scuola. Ve lo dico, ho fatto il provino per ogni ruolo in quello spettacolo, davvero tutti, e sono finito a fare il servitore numero 2. Non è stato il mio momento più eroico. Ho intenzione di ritornare al dipartimento di recitazione di quella scuola [Donhead Preparatory School] e dare una mano, fare un workshop. Amo quella scuola – è dove c’era la mia squadra di rugby; amo gli insegnanti – così voglio fare la mia parte e dare una mano ai ragazzi che ci sono lì.

Il mio talento nascosto: Non ho talenti nascosti. Forse li sto ancora cercando. So che devo avere qualche talento nascosto ma non l’ho ancora trovato, sapete?

Un ruolo che avrei amato: Leonardo DiCaprio in The Basketball Diaries e Edward Norton in Primal Fear sono due ruoli per giovani uomini che spiccano davvero. Quei due hanno davvero dimostrato a tutti cosa vuol dire essere un capo, e sono state delle performance così eccezionali.

Se non fossi un attore: Sarei probabilmente un falegname. I parenti di mia mamma sono falegnami, e all’inizio dell’anno non avevo molto lavoro, così mia mamma mi ha mandato a Cardiff a fare un coro da falegname per tenermi occupato. Mio nonno e io adesso stiamo pensando di costruire una rimessa nel nostro giardino.

Cosa non mi piace di Hollywood: È così lontano. Amo Londra e non penso che mi trasferirò mai. Ma L.A. è al cuore dell’industria cinematografica. Solo che è molto lontano.

Obiettivo della carriera: Ho una vaga idea di dove voglio arrivare tra cinque anni ma in mio obiettivo generale nella vita è, come attore, di non lamentarmi mai, davvero.

Fonte: The Hollywood Reporter