Scarlett Johansson e l’incontro con Beppe Severgnini in cui lei gli chiese: “Stasera a cena ti siedi vicino a me?”

Per Beppe Severgnini è stata una serata da sogno, visto che è da sempre un grande fan di Scarlett Johansson.

Beppe Severgnini è una delle penne più note e apprezzate nel mondo del giornalismo italiano. Editorialista e vicedirettore de Il Corriere della Sera, ha scritto venti libri e condotto anche alcuni programmi televisivi. Nel corso della sua carriera, non ha mai nascosto le sue passioni, ad esempio per il calcio – in particolar modo per l’Inter, di cui è tifoso da quando era bambino – e per il cinema. Beppe Severgnini ha confessato di avere un vero e proprio debole per la bella e talentuosa Scarlett Johansson, tant’è che il suo film preferito in assoluto è Lost in Translation di Sofia Coppola. In un’editoriale su Il Corriere della Sera, il giornalista ha rivelato di aver incontrato la star anni fa: ecco il suo racconto.

Beppe Severgnini e l’incontro con Scarlett Johansson

Scarlett Johansson; cinematographe.it

Nell’editoriale su Il Corriere della Sera, Beppe Severgnini ha raccontato di aver incontrato Scarlett Johansson in Francia una decina di anni fa per un’intervista di copertina per il Settimanale 7, sempre de Il Corriere della Sera. Non un classico press junket, ma un vero e proprio incontro privato. Arrivato sul posto, il giornalista ebbe una spiacevole accoglienza: “I colleghi entravano nella stanza dell’attrice e uscivano poco dopo, quasi mai entusiasti. C’era anche un’italiana che conoscevo. Mi ha visto e ha detto: “Buona fortuna. Simpatica come una cicca nei capelli, la ragazza”. “Cicca”, in Lombardia, vuol dire gomma, chewing-gum. Quindi avete capito: non simpaticissima, la giovane Johansson, secondo la collega”.

Nonostante il giudizio della sua collega, Beppe Severgnini non si è perso d’animo. “Quand’è arrivato il mio turno, a metà pomeriggio, non ero emozionato — un giornalista non lo ammetterà mai. Diciamo, contento. Sapevo che avremmo avuto tempo. Ero preparato, conoscevo i suoi film. Non solo Lost in Translation. Scarlett sembrava un’attrice versatile e convincente. E una giovane donna affascinante, certo. Un fascino che non riuscivo a spiegarmi del tutto. Mi ero preparato leggendo ritratti e interviste: quelle dei colleghi maschi erano spesso imbarazzanti. Le domande erano del genere: “Lei è divina, o solo meravigliosa?”. Mi sono ripromesso di mantenere un contegno. Finché non sono entrato“, ha rivelato.

Una volta entrato nella stanza, il giornalista si è trovato di fronte una Scarlett Johansson diversa da come se l’era sempre immaginata e da come era stata dipinta dalla sua collega: “Scarlett era più piccola di quanto immaginassi. Uno e sessanta scarso. Stava seduta sul divano, le scarpe sul tappeto, le gambe raccolte sotto la gonna a fiori. Le ho chiesto, come prima cosa: “Possiamo metterci vicino alla finestra? Il mio iPhone è scarico, e mi serve per registrare l’intervista. Ho bisogno di una presa di corrente, e c’è solo lì”. Mi ha guardato e ho capito, con la rassegnazione degli imputati e degli innamorati, che il destino del nostro incontro si sarebbe deciso nei successivi dieci secondi. Ne sono bastati cinque. Ha sorriso, si è alzata, si è spostata. “Cosa faremmo senza i vecchi, buoni iPhone?”, ha scherzato”.

Il racconto, però, non finisce qui. Beppe Severgnini ha rivelato di aver avuto anche il piacere di cenare con l’attrice: “A cena, nelle cantine dell’azienda, mi ha chiesto di sedermi accanto a lei. Ho ringraziato mentalmente il Corriere della Sera. Era un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo. Salutandola, le ho chiesto: “Cosa le ha sussurrato Bill Murray, alla fine di Lost in Translation?” Si è avvicinata e me l’ha detto. “Ma non lo racconti in giro!”, ha concluso ridendo. Scarlett, tranquilla: sarò una mummia. L’età, ormai, è quella“.

Infine, un ultimo aneddoto: “Qualche mese dopo la pubblicazione dell’intervista, nella primavera 2011, ricevo una telefonata dall’agenzia di Scarlett Johansson. “C’è un grosso evento a Shanghai. Scarlett ha la possibilità di invitare due giornalisti, un americano e un europeo. E ha fatto il suo nome. Ha un bel ricordo del vostro incontro”. Deglutisco, rispondo. “Anch’io ho un bel ricordo: insieme a quella con Bruce Springsteen, l’intervista più bella della mia carriera. Ma dovete sapere che, tra qualche mese, festeggio le nozze d’argento. E dove abbiamo prenotato il viaggio dell’anniversario? A Shanghai. Se lo annullo, per andare nella stessa città con Scarlett Johansson, anche il mio solidissimo matrimonio potrebbe vacillare”. L’agente ride, rido anch’io”.