Scarface: Luca Guadagnino abbandona la regia del reboot

Il film è ancora in un caos produttivo notevole che sta rallentando inevitabilmente il progetto stesso.

Scarface è un nome che ai cinefili dice molto, anzi moltissimo: sicuramente tutti bene o male conoscono il grande classico di Brian De Palma (Carrie, Black Dahlia) uscito nel 1983 con l’iconico Al Pacino che nel film incarna Tony Montana, gangster elegante e spregiudicato. I più esperti, invece, non possono non ricordare il primo leggendario lungometraggio, ovvero Scarface – Lo sfregiato, uscito nel 1932 con la regia di Howard Hawks (Gli uomini preferiscono le bionde, Il grande cielo). Si tratta di un film profondamente diverso con il titolo di De Palma, cambia infatti l’epoca, chiaramente: quello degli anni 30 è ambientato durante il Periodo del Proibizionismo, quello successivo, invece, si svolge proprio a Miami in pieni Anni Ottanta.

Scarface ha visto diverse volte il cinema, dapprima con Howard Hawks alla regia, nel 1932

Scarface - Cinematographe

Di recente, precisamente nel 2020, è stato annunciato ufficialmente un nuovo reboot di Scarface, questa volta dal tono moderno e innovativo. Dopo poco tempo, è stato ufficializzato anche il coinvolgimento del regista nostrano Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome, Suspiria) alla macchina da presta dell’opera. Tra i vari interventi in merito del cineasta, proprio il film-maker aveva specificato che avrebbe voluto dare un tono totalmente diverso al film, d’altronde in piena coerenza con la sua gestione contenutistica e tematica come abbiamo visto proprio in Suspiria che è totalmente diverso dall’originale di Dario Argento.

Ora, mentre, per quanto riguarda la sceneggiatura di questo nuovo Scarface si sono detti tanti nomi ma nessuno sicuro, dai fratelli Coen a Gareth Dunnet-Alcocer, da Paul Attanasio a Jonathan Herman, ecco che l’unica certezza, purtroppo, sembra essere crollata. In una recente intervista per The Hindu, infatti, proprio Guadagnino ha specificato che non è più coinvolto nel progetto. Sicuramente una delusione e una perdita di fiducia nei riguardi una pellicola che, a conti fatti, è ancora fin troppo nebulosa.

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Fonte: The Hindu