Rupert Grint di Harry Potter protagonista del video di Ed Sheeran per il brano “A Little More”

Dal carcere all’altare, Rupert Grint non riesce a liberarsi di Ed Sheeran.

Più di dieci anni dopo il cult Lego House, Rupert Grint ed Ed Sheeran tornano insieme davanti alla telecamera, e il risultato è un mix di nostalgia e comicità surreale. Nel 2011, l’attore di Harry Potter interpretava il fan ossessivo di Ed nel videoclip che lo fece conoscere al grande pubblico. Stavolta, nel nuovo video di A Little More, lo ritroviamo all’uscita dal carcere, pronto – almeno in teoria – a lasciarsi alle spalle l’incidente da stalker.

Rupert Grint e Ed Sheeran di nuovo insieme nel video A Little More

Ph. Credits: Harald Krichel (Wikimedia Commons)

Il problema? Il passato non è passato affatto. Nel giro di pochi secondi, la vita del suo personaggio si riempie di visioni di Ed: manifesti pubblicitari, passanti, persino sconosciuti che all’improvviso hanno la sua faccia. Una paranoia a occhi aperti che vira subito sul grottesco.

Per “disintossicarsi”, il protagonista prova di tutto: sedute di terapia, un gruppo di supporto per ex stalker, e persino una nuova relazione. Qui entra in scena Nathalie Emmanuel – sì, proprio Missandei di Game of Thrones – nei panni della fidanzata che sembra riportarlo sulla retta via. Tra cene romantiche e sguardi complici, pare quasi che il lieto fine sia dietro l’angolo.

E invece no. Il video prende la curva comica definitiva proprio nel giorno del matrimonio: mentre Rupert Grint e Nathalie camminano verso l’altare, la presenza di Ed torna a farsi ingombrante… con un colpo di scena che ribalta tutto.

A Little More è il nuovo singolo tratto da Play, l’ultimo album di Sheeran, un progetto ambizioso che inaugura una serie di cinque dischi, tutti con titoli a tema simbolico, un po’ come la prima saga di album matematici (+, x, ÷, =). I prossimi? Pause, Fast Forward, Rewind e Stop.

Con questo video, Ed e Rupert dimostrano di avere ancora una chimica perfetta: il primo con la sua capacità di autoironia, il secondo con quella faccia da eterno “quasi pentito” che funziona a meraviglia nelle storie al limite dell’assurdo. Un sequel non ufficiale che chiude un cerchio iniziato nel 2011, e che, a giudicare dai commenti dei fan, valeva la pena riaprire.

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