Roman Polanski, possibile svolta nel caso di stupro di 45 anni fa? Il nuovo procuratore di Los Angeles è pronto a riaprire il caso!

La notizia di una possibile riapertura del caso Polanski è stata rilanciata da Variety.

Tra i registi più noti e acclamati di Hollywood, Roman Polanski ci ha regalato capolavori cinematografici come Il pianista (con cui ha vinto l’Oscar nel 2003 come migliore regista), Tess (con cui ha vinto il Golden Globe nel 1981 come migliore film straniero) e Chinatown. La sua carriera, però, è stata macchiata da un crimine indelebile, ovvero di violenza sessuale con l’ausilio di sostanze stupefacenti – avvenuta nel 1977 nella villa di Jack Nicholson – ai danni di Samantha Geimer, una ragazzina di tredici anni, modella e figlia di una conduttrice televisiva. A causa dell’età della vittima, fu prescritta ai sensi di legge una perizia psichiatrica del reo, per la quale il regista fu mandato per 90 giorni nella prigione di Stato californiana a Chino. Dopo 42 giorni Polański venne rilasciato anticipatamente con una valutazione che consigliava una pena detentiva con la condizionale, quindi senza più detenzione. Quando emerse che il giudice non avrebbe seguito la proposta, il regista dagli Stati Uniti fuggì a Londra.

La possibile svolta nel caso Roman Polanski

Roman Polanski; cinematographe.it

George Gascón, il nuovo procuratore di Los Angeles, avrebbe accettato la richiesta di Polanski di revisionare un documento che potrebbe dimostrare quanto la magistratura, all’epoca, abbia infierito ingiustamente su di lui. Stando a quanto riporta Variety, il procuratore avrebbe già dato via libera alla trascrizione di un esame del 2010 di Roger Gunson, il sostituto procuratore che nel 1977 istruì il caso contro Roman Polanski. La decisione di Gascón, quindi, lascia intravedere la possibilità che il caso possa essere riaperto in tempi brevi ed esaminato con occhi differenti.