Rogue One: A Star Wars Story – ecco i pareri della stampa americana

Rogue One: A Star Wars Story arriverà nelle sale americane Venerdì 16 Dicembre, mentre in quelle italiane Giovedì 15, e le prime recensioni da parte della stampa americana sono già approdate online.

Rogue One: A Star Wars Story segnerà completamente un nuovo capitolo per il franchise di Star Wars, in quanto sarà la prima pellicola ad esistere al di fuori della timeline della trilogia originale.  Rogue One non mostrerà Luke Skywalker, ma introdurrà nuovi personaggi, storie e panorami intergalattici.

Alcuni pareri della stampa USA su Rogue One: A Star Wars Story

Todd McCarthy di The Hollywood Reporter:

Questa new-entry nella serie, stand-alone o meno, ha guadagnato solide reputazioni nel franchise generale. Se abbiamo mai visto prima d’ora alcuni di questi personaggi rimane una questione aperta; alcuni saranno accettati, altri non ci mancheranno. Ciò che avranno i fan sarà un mucchio di azione, effetti speciali grandiosi, alcune buone prove comiche, sorprendenti location, e alcune anteprime intriganti dell’Impero Galattico, che inizia a mostrare il suo potere intergalattico“.

Peter Debruge di Variety:

Ancora, tra le battaglie epiche, vengono presentate delle tracce di astronavi familiari, e si ha un autentico brivido nel sentire il compositore Michael Giacchino improvvisare sulla colonna sonora originale di John Williams. Non si può negare che il film appartenga all’universo creativo realizzato da Lucas. Questa è la ribellione, com’è stata sperimentata nelle trincee. Gli spettatori più giovani saranno annoiati, confusi, o entrambe le cose. Ma per la generazione originale dei fan di Star Wars, che non erano sicuri di cosa fare con gli episodi uno, due e tre, Rogue One rappresenta il prequel che hanno da sempre desiderato“.

Chris Nashawaty di Entertainment Weekly:

Rogue One sarebbe stato un perfetto sci-fi autonomo, stand-alone, se fosse uscito con un nome diverso. Ma ciò che lo rende eccitante è il modo strabiliante attraverso cui entra a far parte della timeline di Star Wars e si collega ad eventi che già conosciamo a memoria, e che non abbiamo mai considerato. Porta a chiedersi quante altre storie mai raccontate stanno aspettando di uscire fuori dagli angoli nascosti della galassia lontana lontana di Lucas“.

Alonso Duralde di The Wrap:

Rogue One: A Star Wars Story è per i fan, va bene, ma a meno che non siate eccitati all’idea di 133 minuti di menzioni trasversali, urla e riferimenti all’originale Star Wars (o all’Episodio IV: Una nuova speranza per coloro che sono nati dopo il 1977), non c’è alcun entusiasmo, ancora meno per quanto riguarda i personaggi, la trama o la storia. Si può considerare più una fan-fiction un film, carica comunque di Easter eggs dei super devoti alla saga, che questa sorta di prequel di Una nuova speranza“.

Peter Sciretta di Slashfilm:

Rogue One è entusiasmante, un mix d’avventura e azione in un capitolo che non avremmo mai immaginato di vedere sullo schermo. Si tratta di un fantastico viaggio verso nuovi mondi, che fanno parte di una galassia che amiamo, aggiungendosi alla mitologia senza dover essere grato all’eredità di Skywalker. Avranno impiegato anche quattro decenni, ma questo film ha meritato alla fine la parola “Wars” nel marchio “Star Wars”. E finalmente abbiamo un degno film prequel di Star Wars, insieme alla trilogia originale“.

Germain Lussier di Io9:

Comunque sia, anche se Rogue One ha qualche problema, è in fin dei conti un prodotto carino. Le conseguenze per i personaggi rappresentano una reale ancora emotiva, e vi sorprenderete nel vedere come ogni inquadratura è confezionata con il mondo di Star Wars. Certamente non tutti i personaggi sono grandiosi, ma alcuni di loro, e il modo in cui la storia conduce ad Una nuova speranza, è incantevole. Come i suoi predecessori, Rogue One è un film di Star Wars che guarderemo per molto tempo“.

Rogue One: A Star Wars Story vede nel cast Felicity Jones, Diego Luna, Riz Ahmed, Ben Mendelsohn, Donnie Yen, Jiang Wen, Forest Whitaker, Mads Mikkelsen, Alan Tudyk, e Jonathan Aris.

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