Robert Pattinson ancora si rammarica di aver rifiutato questo capolavoro cinematografico

Secondo l'attore di Twilight "era la sceneggiatura migliore di sempre."

Nessuno può negare che la carriera di Robert Pattinson abbia preso una piega decisiva con Twilight (2008). Il ruolo del vampiro Edward Cullen lo ha reso una star mondiale, ma da allora l’attore ha scelto di allontanarsi dal cinema commerciale, preferendo registi d’autore e personaggi complessi. Eppure, prima del grande successo, Pattinson si è lasciato sfuggire due occasioni d’oro che ancora oggi definisce rimpianti brucianti.

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Il primo riguarda Il petroliere (There Will Be Blood), capolavoro di Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis. Parlando con The Playlist, l’attore ha ricordato: “Ricordo di aver letto la sceneggiatura e di aver pensato che fosse la più grande sceneggiatura della storia del cinema. Semplicemente non ci riuscivo. Dovevo fare un provino, ma pensavo: ‘Non ce la faccio’. Dopo, ero davvero sconvolto.”

Pattinson non specifica quale parte gli fosse stata proposta, ma sembra probabile che si trattasse del ruolo poi affidato a Paul Dano. Non fu quindi un rifiuto vero e proprio, quanto piuttosto un tirarsi indietro per timore di non essere all’altezza.

Il secondo rimpianto risale sempre al 2007: L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford di Andrew Dominik, il western con Brad Pitt e Casey Affleck oggi considerato un cult moderno. Anche in quel caso Pattinson scartò l’audizione. “Quella era l’altra cosa”, ha raccontato. “Non so perché mi sia tirato indietro. Non lo rifarei più.” Il destino volle che nello stesso anno l’attore finisse invece in The Bad Mother’s Handbook, film per la tv britannica con Catherine Tate, ben lontano dal prestigio dei titoli che aveva mancato.

A peggiorare i rimpianti, a distanza di quasi due decenni Robert Pattinson non ha ancora lavorato né con Paul Thomas Anderson né con Andrew Dominik. Due treni persi che, con il senno di poi, avrebbero potuto cambiargli la carriera ancora prima di Twilight.

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