Reimagine, il corto di Novartis e One Pictures che racconta la scienza con il potere delle immagini
Cinema e scienza si incontrano nel corto Reimagine, nato dalla collaborazione tra Novartis e One More Pictures e che racconta l'importanza della ricerca creando un ponte di comunicazione più chiaro tra la medicina e le persone.
“ReImagine, che parla al cuore non meno che alla testa dello spettatore – sostiene Pasquale Frega, Country President e Amministratore delegato di Novartis in Italia – ci mostra come la ricerca biomedica sia molto vicina alla vita, ai sentimenti, ai bisogni più autentici di ciascuno di noi”.
Reimagine è un corto d’impatto, una linea sottile tra razionale e irrazionale che racconta il presente e il futuro di un bambino, che da una perdita profonda riesce a far germogliare un seme che può salvare delle vite. Questo il senso profondo e l’obiettivo che si è posta l’azienda farmaceutica Novartis, che si è rivolta a One More Pictures nel trasformare i valori che la muovono da sempre, e più che mai in questo presente, in una realtà visiva dal forte impatto emotivo.
ReImagine: il corto con Rocío Muñoz Morales e Federico Ielapi
Il profondo impatto emotivo, che riesce ad essere immediato e sentito preferendo il corpo alla parola, è stato scritto dallo sceneggiatore Giulio Mastromauro e diretto da Gianluca Mangiasciutti, che ha raccontato quanto questo progetto sia stato fortemente sentito per i suoi valori profondi da tutto il team di lavoro: Sapevo che era un progetto che toccava corde particolari: è stato semplice e naturale entrare in quelle emozioni che cercava Giulio. C’è nel corto un incontro tra razionalità, quella della medicina e della ricerca, e il cinema che è sentimentalismo. Due realtà che unite possono portare a qualcosa di naturale, sincero. Quanto arriva di sentimentale in questo corto, posso dire di averlo fatto a cuore aperto.
Un trasporto e un desiderio di sigillare in questo corto un’emozione e una necessità più che mai ancorata al nostro presente, di ricercare risposte dalla scienza e dal progresso che viene ben interpretata unicamente da sguardi, complicità e mimica da Rocìo Muñoz Morales, dal piccolo Federico Ielapi (il Pinocchio di Garrone), e da Brenno Placido, Lorenzo Lavia e Clizia Fornasier.
Personaggi i loro che con la ricerca scientifica si confrontano, la vivono e invitano anche le persone ad entrare in questo mondo, nel quale oggi confidiamo, ma a cui le persone hanno sempre guardato con scetticismo e timore: “La ricerca è un riproviamoci sempre, un giorno dopo l’altro. Prima i ricercatori erano una figura in camice, distanti, invece ora la ricerca arriva nel quotidiano, parte da un’amore, da una perdita, da un bambino che diventa un conquistatore. Cinema e scienza sono un’intuizione, nascono da un percorso comune, e speriamo che questo corto possa essere davvero un Reimagine, guardando alla ricerca come la nostra delorean del presente”, ha spiegato l’attrice Clizia Fornasier.
Cinema e ricerca: “Due percorsi di ricerca differenti, ma uniti da valori comuni”
L’incontro tra Novartis e One Picture non appare casuale, ma anzi quasi segnato da una natura comune. “Cinema e ricerca, sono due percorsi di ricerca entrambi, differenti, ma i loro valori sono comuni. Questa storia è nata da un percorso di ricerca ed è la parola chiave di questo momento così strano. La scienza, gli studiosi, lo studio, in ogni ambito ci ha fatto migliorare da sempre”, ha sottolineato Lorenzo Lavia, che interpreta nel corto il padre del piccolo protagonista.
Ed è proprio questo il messaggio che si desidera far arrivare alle persone, invitandole ad accostarsi alla ricerca, ma soprattutto ai più giovani. Ecco perché il Giffoni Film Festival nella sua prossima edizione non solo proietterà il corto ma realizzerà proprio una masterclass ad hoc per evidenziare l’incontro speciale tra il linguaggio del cinema e quello della scienza.
Ecco perché piuttosto che un documentario, si è preferito una storia, un’emozione, che toccasse le corde di un pubblico ampio: “Abbiamo scelto di raccontare i valori che ci muovono da sempre con un corto e non con un documentario perché le emozioni arrivano con più facilità alle persone, sono potenti, di immediata comprensione. Da qui nasce la volontà di portare avanti questa iniziativa, in linea con questa sfida che ci eravamo posti. Il cinema può avere un ruolo nell’alfabetizzazione scientifica? Di certo la comunicazione deve avere un ruolo fondamentale, ed il cinema è il mezzo più potente perché parla un linguaggio diverso. Si tratta di un esperimento che può aprire a nuove strade da percorrere”, ha spiegato Pasquale Frega, Country President e Amministratore delegato di Novartis in Italia.
Il corto attualmente è visibile sulla piattaforma Chili dal 24 Febbraio.