Chi era Rebekah Del Rio? Biografia, carriera e vita privata della musa di David Lynch morta a soli 57 anni
La voce che ha segnato il silenzio: Rebekah Del Rio, musa di Lynch, ci lascia a 57 anni.
Rebekah Del Rio era una cantante e insieme un brivido che resta. Un’eco malinconica che chiunque abbia visto Mulholland Drive di David Lynch si porta dentro ancora oggi. Se chiudi gli occhi e ripensi al Club Silencio, senti subito quella voce: Llorando, lacrime in spagnolo. Una cover di Crying di Roy Orbison che lei rese sua, a tal punto da diventare immortale. Del Rio se n’è andata il 23 giugno, a casa sua a Los Angeles. Aveva 57 anni. Le autorità hanno confermato la notizia, ma la causa della morte non è stata resa nota.
La biografia, la carriera e la vita privata di Rebekah Del Rio

Nata a Chula Vista, California, nel 1967, Rebekah aveva iniziato presto a farsi strada come cantautrice nella scena di San Diego. Poi, come tanti sognatori, fece le valigie e si spostò a Los Angeles alla fine degli anni ’80. La svolta arrivò grazie a Brian Loucks, agente musicale, che la fece conoscere a Lynch. Un incontro che cambiò tutto: bastò sentirla cantare Llorando dal vivo perché Lynch decidesse di costruire un’intera scena attorno a quella voce.
Il Club Silencio non è solo una scena cult: è un buco nero emotivo. Del Rio sul palco, la voce che spezza l’aria, le protagoniste (Naomi Watts e Laura Harring) con gli occhi lucidi in balconata. Lei che crolla a terra, mentre la voce continua. Nella finzione è playback, ma nella realtà no: come raccontò lei stessa, ogni take era dal vivo, microfoni aperti. Cantava davvero, anche se la sua figura a terra diceva il contrario.

Dopo quel momento iconico, Del Rio tornò a collaborare col cinema. Sua la voce in Southland Tales, Sin City, e ancora con Lynch nel 2017 in Twin Peaks: The Return. Ma per chi l’ha conosciuta o anche solo ascoltata, resterà per sempre la donna che fece piangere tutti al Club Silencio. Rebekah ha perso suo figlio, Phillip, nel 2009, a soli 23 anni. Un altro dolore inciso nella sua voce, che adesso risuona altrove.
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